domenica 20 aprile 2008

Re dinamite / Re dinamite [ Go down records ]

Posso dire, di non essere un ascoltatore particolarmente
impressionabile dalle cafonerie attitudinali che questi Re dinamite spargono ben bene in ogni cosa che li riguarda, devo aggiungere però che oggi come non mai, in Italia, qualche tamarro pronto a sparare riff come un idrante rotto possa solo migliorare la situazione. Questi in particolare mi sembrano perfetti per il ruolo destinatogli.Vengono da Treviso, si presentano come: Vanny r'n'r ( Chitarra ) King Ricky ( Batteria ) e The Zmudah ( Basso e voce ) e promettono guerra alle buone maniere. Affini ad un sound high energy rock'n'roll di band come gli Zen Guerrilla , dimostrano nel loro omonimo albo di possedere un' estetica hard classica polimerizzata con vero amore stoner desertico, insomma gli ascolti di Kyuss e Fu manchu si sentono, e anche quel bubbone da Lemmy Motorhead che li infastidice tanto, difficilmente se ne andrà andando avanti di questo passo. Copertina che più tamarra non si può, speriamo raschino via dalle radio un pò della sbobba inerte che ci tocca subire al lavoro, quando nessuno si è preso la briga di farsi un cd da casa.

martedì 1 aprile 2008

Dirtbombs / We have you surrounded [ In the red ]

Genio non lo è, neanche lo diventerà. Scartate anche la missione " Da Vinci " tanto neanche riesumare lo spirito dell' uomo " D' ingegno " potrebbe fare nulla per Mick Collins. Quindi basta con sta storia della fusione di stili. Non corrisponde a verità la diceria secondo la quale, se un pierino qualsiasi ( Cosa che Mick non è ) polimerizza Bo Diddley con Iggy Pop bisogna necessariamente farlo Papa. Poi vi immaginate che faccia? Un mulatto dal fisico tirato a stecca che se ne va in giro arrapato come un diciassettenne, per i bordelli più rinomati di Detroit, spacciandosi per " The Originator "? Rischia grosso. Questo per per quanto riguarda " Gli intenti ". Poi è chiaro che Mick, fin dai tempi dei Gories ci manda giù di testa con il suo rock, ma accade solo perchè egli risponde continuamente " Presente!" alle sue continue pulsioni da annoiato urbano. Niente di geniale, solo cavernicoli echi che rimbombano nella mente del Collins, sbattono i piedi, per poi eruttare passione. " We have you surrounded " forse in questo senso rappresenta il picco massimo. Personalmente, trovo nel raggio compositivo compreso tra "Ever lovin' man " e " Wrech my flow " il cuore dell' opera Dirtbombs graffiata 2008. Lasciate stare l' opener " It's not fun until they see you cry " , tanto non ha senso ( a meno che vi troviate rinchiusi in un' istituto psichiatrico mentre leggete questa recensione, e questo sarebbe lodevole da parte dei gestori dello stesso, la cultura innanzi tutto.) sbobinarsi la mente con gli stessi vagiti alienati prodotti dai barboni più teatrali della vostra città. Piuttosto ascoltate i cori " neri " di " Every lovin' man " mentre si prendono la responsabilità di impastare quella lametta punk Stoogesiana, della voce di Collins. Rhythm and blues & punk amici per la pelle. " Invisible " è un ragazzo di colore ai bordi di una strada buia, sotto all' unico lampione, mentre si fa beffe della città, ignaro e sprezzante del pericolo. " Sherlock holmes " ( Cover degli Sparks ) è il funerale del ragazzo. Dura la vita di città.
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