domenica 21 dicembre 2008

THE SAINTS - Eternally yours [Triple X Entertaiment]

Si me li immagino. Penso ai Punk ignoranti di Oxford street davanti allo store di turno, gonfi di birra, lasciare le ultime monete per Eternally yours. Li vedo nella mia mente ascoltare quel ritmo che non ha nulla a che vedere con le bassezze degli Exploited, che non trabocca di oscenità riluttanti come il primo Pistols e che non racconta di nessuna rivolta bianca. Immagino e vago con la mente, vedo le facce sbigottite di chi ha appena visto rubarsi l'auto sotto gli occhi senza poter muover muscolo, la bocca aperta, le imprecazioni inevitabili. Mai un punk deve essersi sentito così fregato nell'animo, insomma quel tipo di punk, ci siamo capiti. Deve essere dura ingoiare il boccone. Proprio tu, tu che hai passato la scorsa notte a lanciare molotov contro il British museum, vieni beffato da quelli che erano stati per tutto il 1977 di I'm Stranded la risposta più plausibile alla tua voglia di rivolta Australiana. Invece i Saints rispondono a te e a tutta la tua generazione allo sbando sbattendo violentemente sul tavolo un autentica vagonata di cultura rock'n'roll, quella che appena superata la tua pubertà pseudo-rivoluzionaria ti permetterà di respirare. Eternally yours ha i fiati, Eternally yours vanta accenti R&b, possiede la solidità di ormai vent'anni di garage music ( Ascoltate Memories are made of this ) e non scende mai a patti con nessuna corrente momentanea nè accetta la canonicità della scena punk, neppure quella Australiana. Know your product è portatore sano di evoluzione all' interno del genere già nel 1978, Orstralia inventa di fatto il post-punk e This perfect day posto all' ultima battuta pianta una ciliegina di quelle che non si scordano così facilmente. Monumento.
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