mercoledì 4 marzo 2009

GLUECIFER - Soaring with the eagles at night to rise with the pigs in the morning [White Jazz]

Anche se scrivo queste due righe conscio del fatto che i Gluecifer oramai si siano sciolti, nessuno può togliermi dalla testa che quella di Biff Malibù sia stata la più grande ugola rock del decennio, e forse persino di quello precedente. Detto questo, se amate i loser, dopo aver ascoltato la loro seconda prova sicuramente cercherete di acquistare un poster a grandezza naturale di Biff, che però non esiste. "Soaring with the eagles at night to rise with the pigs in the morning" suona più o meno come "Di notte leoni e di giorno c......." ed è l'esatta percezione di quello che avrebbero potuto fare dei punk a cui siano state impartite diverse lezioni da Angus Young. Tutto quello che passa per questo lavoro, viene inevitabilmenete amalgamato dalla voce del buon Biff, capace di modularla caladamente verso toni vicini al cantato rockabilly quando il pezzo lo richiede. L'assolo vocale di "Bossheaded", la traccia d'apertura, è qualcosa da mandare a memoria. Degno punto d'arrivo e di confronto con il quale misurare la bontà di qualsiasi altro frontman che si cimenti con questo genere. La furia alcolica di "Get the horn" (Forse il primo vero singolo della band, da non perdere il video!) non ha confronto, neppure per le frangie hooligans più estremiste. Insomma, uno splendido storyboard urbano disegnato dalla banda di teppisti della vostra città.

lunedì 2 marzo 2009

DWARVES - Blood guts and pussy [Sub pop]

Pensate ad una collina al tramonto. Immaginate che da quella collina in fiore, scenda un orda di nani nudi, drogati ed in perenne erezione, ecco è propio questo che sono i Dwarves, l'istinto animalesco stesso. Blood guts and pussy, per come la vedo io, rappresenta l'hardcore in una delle sue forme più smaglianti. Lontano da ideologie polico-sociali, lontano dalla protesta o dalla denuncia, presenta solo un grande sfrenato sfogo animalesco, quasi un bisogno corporeo. Degno successore del mini Tooling for a warm teabag, l'album diventa la prima vera uscita su lunga distanza dai tempi del garage-punk di Horror stories, vero gioiello eighties. Back seat of my car, Let's fuck e Drugstore, sono anthems per sbroccati sadici e drogati di sesso, gli stessi che potete trovare sotto il palco a godersi, mutilazioni e atti sessuali che i nostri propongono sovente live. Bad Brains depravati prodotti da GG. Allin, mi sembra una definizione abbastanza calzante. Tredici minuti erotti di furia testosteronica.

domenica 1 marzo 2009

ZEKE - Death alley [Aces & eights]

C'è un motociclista di Seattle, la città del grunge, che ama sfidare le curve con ghigno sadico, sfreccia tra le camicie di flanella e gli sguardi rassegnati dei grunger sotto valium, urlando a perdifiato, assetato di velocità e di emozioni forti. Blind Marky Flechtone è un bikers. Il suo sogno, oltre a quello di calcare con la sua enduro tutti gli sterrati della terra, è sempre stato quello di mettere su una band per donarle il suono di una quattro cilindri. Marky è cantante e chitarrista, è lui il decerebrato dietro al progetto Zeke. Diciamo subito che Death alley, l'albo in questione, non rappresenta solamente la quinta volta che si rinchiude, in compagnia dei suoi compari, in uno studio di registrazione nel tentativo di comprimere furia selvaggia in traccie audio, ma bensì l'unica volta che riuscirono a farcela stare tutta, vomitando fuori ogni singolo istinto incendiario per poi riempirlo di calci per imprigionarlo su disco. Su Death alley sembra di sentire i cugini bastardi dei Dwarves di Nick Olivieri, caricati a gasolio e Motorhead. Ascoltate "Crossroads" " Live wire" "Evil dead" e "Jack Torrance" per scoprire di essere al cospetto di un concentrato motociclistico, proposto a getto continuo, di hardcore e funambolismi da gustare alla goccia. Potrebbe bastare ampiamente per appagare palati forti, ma sappiate che il vicolo della morte non è solo questo. Possiede anche gemme stoner grasse e cariche di blues come "Evil woman" e " Road ahead" a completare degnamente il lavoro della carriera.
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