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domenica 28 giugno 2009

THE VISITORS - The Visitors [Citadel]

Come un bottiglia di stravecchio, caduta dallo scaffale più alto del bar dei canguri, Deniz Tek e Rob Younger all'infrangersi del sogno Radio Birdman (poi ricostituito dallo stesso Younger più tardi, fino a giungere al cupissimo "Zeno Beach') sparsero un'infinità di schizzi e rivoli Oz rock. Uno di questi, fiero possessore di buona parte della gradazione alcolica dei Birdman, fu quello che vide come capostipite Deniz Tek. I Visitors, appunto. Ve lo dico subito, 'The Visitors ' possiede quel suono. Quello Australiano di fine seventies. Nobile, fiero hi-energy rock incontaminato, roba rara. Ascoltate "Haunted road" e sniffate l'odore acre di selvaggina, sballate con la Doorsiana "Euro Girls" e poi ancora rincorrete "Hell yes", se ci riuscite.
Oggi mamma Citadel ristampa questo gigante uscito per la Traflagar nel 1981, che per importanza storica e qualità compositiva, dovreste comprare a scatola chiusa, senza pre-ascolto, IMMEDIATAMENTE.
Mi ringrazierete.

domenica 21 dicembre 2008

THE SAINTS - Eternally yours [Triple X Entertaiment]

Si me li immagino. Penso ai Punk ignoranti di Oxford street davanti allo store di turno, gonfi di birra, lasciare le ultime monete per Eternally yours. Li vedo nella mia mente ascoltare quel ritmo che non ha nulla a che vedere con le bassezze degli Exploited, che non trabocca di oscenità riluttanti come il primo Pistols e che non racconta di nessuna rivolta bianca. Immagino e vago con la mente, vedo le facce sbigottite di chi ha appena visto rubarsi l'auto sotto gli occhi senza poter muover muscolo, la bocca aperta, le imprecazioni inevitabili. Mai un punk deve essersi sentito così fregato nell'animo, insomma quel tipo di punk, ci siamo capiti. Deve essere dura ingoiare il boccone. Proprio tu, tu che hai passato la scorsa notte a lanciare molotov contro il British museum, vieni beffato da quelli che erano stati per tutto il 1977 di I'm Stranded la risposta più plausibile alla tua voglia di rivolta Australiana. Invece i Saints rispondono a te e a tutta la tua generazione allo sbando sbattendo violentemente sul tavolo un autentica vagonata di cultura rock'n'roll, quella che appena superata la tua pubertà pseudo-rivoluzionaria ti permetterà di respirare. Eternally yours ha i fiati, Eternally yours vanta accenti R&b, possiede la solidità di ormai vent'anni di garage music ( Ascoltate Memories are made of this ) e non scende mai a patti con nessuna corrente momentanea nè accetta la canonicità della scena punk, neppure quella Australiana. Know your product è portatore sano di evoluzione all' interno del genere già nel 1978, Orstralia inventa di fatto il post-punk e This perfect day posto all' ultima battuta pianta una ciliegina di quelle che non si scordano così facilmente. Monumento.

mercoledì 13 febbraio 2008

Stu Thomas / Devil & Daughter [ Bang ]

Credo sarà capitato spesso anche a voi di sentirvi svuotati come un tubetto di dentifricio spremuto, può capitare per tanti motivi, è normale . Ieri per farvi un esempio stavo ascoltando per l' ennesima volta " Heavy deavy skull lover " steso nel letto con la luce spenta, quando la puntina smise di emettere suoni senza avvisarmi. Non ero preparato. Ero intorpidito e " Terminato " come un Ghoul sfinito dal contrappasso mentre accarezza la brezza calda dell'inferno. Quindi, mangiai un panino e lessi un pò. Ma non era quel che volevo, insomma un panino con cotto e maionese non può fare nulla contro tutti quei demoni e spettri che ancora schernivano le mie meningi. Se almeno la maionese fosse scaduta, pensai, niente. Neanche un' arma batteriologica dalla mia parte. Mi sentivo perduto, mentre scorgendo con la coda dell' occhio tutti gli oggetti della mia stanza notai Stu che mi fissava come un vassallo dagli occhi a stella. Lo cacciai sullo stereo senza premura, lo volli prepotentemente, sperando chissà quali soluzioni e quali placidi mondi potesse edificare. Per carità, l'introduttiva " It's really nothing " è quello che tutti vorremmo ascoltare in una luminosa domenica mattina post-sbornia, oltre che un singolo splendido, ma non per questo fa al caso mio, non se sei in ebollizione. Con la seconda Stu fa centro! e che Dio lo benedica anche per tutte le traccie che la seguono. All' impatto con " Light & Shadow " ogni ustione viene mitigata e l' onomatopea : FFFFFFSSSSSSSShhhhhh si fa largo come un rigagnolo di fumo bianco distensivo fra tutta quella calda desolazione. Diavolo e figlia a spasso per i miei inferni, riflessivi e complici nel commentare ogni mia disgrazia ed ogni fortuna. Quasi amici miei, per una volta. Su tutto questo il signor Thomas di Melbourne e la sua voce baritona scandisono un paesaggio continuamente sconnesso e disturbato da repentine e fulminee interferenze visive raffiguranti spesso un Johnny Cash mai così padrone della vallata. Della partita anche Claire Moore ( Moodists ) Anna Burley ( Killjoy ) e Mike noga ( The Drones ).
Notturno.

domenica 14 ottobre 2007

Seminal rats - The Essential / Proton Energy Pills - Rocket to Tarrawanna.

"We run an independent record label called Bang! Records, operating out of the famous Basque Country. My aim has been to release THEE greatest and Thee most explosive rock'n'roll records onto the waiting world." Gorka.

Quelli della bang sono così, istintivi, umorali, proprio come piace a me. Ho deciso di aprire l' articolo con le parole di Gorka, perchè mi andava di rendergli merito, e poi perchè c'è poco da girarci attorno, questi spagnoli sono concreti, e vivono e mangiano rendendo merito all' arte dell' istinto, il vero rock. Oggi ammaliano la mia vista con due perle di vero umus Australiano, e se seguite da tempo il blog ( calcolate che non ho fatto ancora un anno) vi sarete resi conto del rapporto che posseggo con la terra dei canguri. Avete oggi l' opportunità, se non avete mai ascoltato un disco dei Radio birdman, di impiccarvi o di capire cosa significhi la parola " underground Australiano ", di sentire l' odore di quella terra, l' odore della selvaggina. I Seminal rats sono di Melbourne ma suonano come una band di Detroit, immaginate il godimento: Australian meet Iggy. I riferimenti di questa band storica sono quelli di genere per quanto riguarda l' Hi - Energy punk, ovvero Birdman e Stooges , infettati da mille altre seminali spore punk continentali. The essential Seminal Rats rappresenta una vera enciclopedia sonica formato deluxe, con tanto di confezione rigida e libretto esplicativo sulla loro carriera dal 1984 al 1991. Da avere in ogni famiglia rispettabile. Vi ricordate gli Hard-ons? ecco. ora prendete la presenza di quella band multietnica, spolverate il tutto con un ritmo alla non stop-girls ma rallentato da un incedere che flirta con il grunge, e avrete i Proton energy pills. Allacciati tanto ai Birdman quanto ai mudhoney, rappresentarono l' oscurità grunge nella terra del sole selvaggio, senza mai disdegnare nè l' impatto nè la sensibilità, di band come Husker-du e Dinosaur Jr. Messe a nuovo dai ragazzi della bang ( il disco in vinile della Waterfront Records, è ora digitalizzato e pronto per la divulgazione ) oggi rivedono la luce perle calibro di " Less than i spend " e " survival ". Se tenete al rock come ad un figlio, bhe ficcatevi in testa questi suoni di pura urgenza seminale incontaminata.

domenica 7 ottobre 2007

The Specimens / Jazz brutus

Le sfaccettature, i margini di miglioramento, le influenze ed il luogo d'appartenenza. Insomma l' a,b,c dei fattori da considerare per un recensore che sta edificando un mondo, sembrano in questo Jazz brutus ancora più marcati. Quasi fosse un opera da dare in pasto a tutti gli aspiranti recensori, ed il mondo ne è saturo. Opera di scrematura direi. Se calcoliamo poi il fatto non trascurabile che i particolari fanno la differenza, possiamo con assoluta certezza dire che senza certi sentori la differenza non la fai. Parlo dell' Australia, ovviamente. Si, è vero che il progetto The Specimens cresce in maniera esponenziale, e la qualità del composto fa lo stesso senza indugio alcuno, ma credete veramente che sarebbe stata la stessa cosa senza lo spirito selvaggio Australiano?. questa volta sono categorico, no. Delizia per palati fini e per ebeti senza speranza, il riconoscimento dell' Australian way of rock al primo ascolto , nobilita e gratifica. Specie, se come in questo caso nella mischia torbida il suono mantiene una certa rotta nordica riconducibile a loro, si loro, i Turbonegro. E' un lavoro di cesello e manualità artistica, è come un buon piatto di cucina ricercata. Con una portata centrale death punk, addolcita e impreziosita dai sentori della terra brulla. Le spezie Radio Birmania e saints trattano il composto in modo da condurlo verso una nuova portata originale. Poi, chi se l' spettava la cover di " walked in line " come ammazzacaffè ??

venerdì 3 agosto 2007

Beasts of bourbon / Little animals

Lo sapete meglio di me, se siete dei veri rocker cosa significhi la parola Pub, e non parlo solo della birra che vi trangugiate maledette idrovore. Oggi mi sono svegliato con in testa una sveglia e la voglia di legarmi ai miei simili, volevo andare in un pub, ascoltare rock e bermi una birra, parlare con qualche sconosciuto magari, ma erano le 8 di mattina e mi sono limitato a volare con la fantasia. Dicono che nei pub Australiani più che in qualsiasi altro posto si possa respirare quel sentore selvaggio, adiacente alla tradizione di un rock animale. Credo sia vero, del resto band come Beasts of bourbon sono le prove viventi della dipendenza del pubblico Australiano ad una pub rock scene sempre fiorente, serra calorosa per la crescita e conservazione di uno spirito, rock ovviamente. Forse sono considerati persino dagli interpreti stessi un side project perenne, ma proprio per questo capisco l' imporatnza dei Bourbon oggi. D' accordo Tex Perkins è stato ed è un riferimento per la scena Australiana ma anche lui ha viaggiato per un mare crudele e sa quanto, almeno nella terra dei canguri sia importante il calore del piccolo pubblico, prima del riconoscimento delle grandi folle, che comunque merita e non ha mai avuto.Parola chiave, Intimo dolore. Little animals nasce quindi dal desiderio di rivivere quella passione che aleggia nel richiamo nero del rock, bisogno fisico di tuffarsi in un mare abrasivo e ipnotico quanto infinito ed oscuro. Swamp-rock compatto e coeso, fiero e blues come certi desolanti racconti di quella terra, sente il veleno nelle proprie vene e lo espelle con sferzate punk di rara acidità. " I don' t care about nothing anymore " è verbo punk innestato nei riff " I told you so " rallenta ed ipnotizza mentre " Little animals " è desolazione nera.
Forse siamo giunti all' apice di questo 2007, Vi ricordate Radio Birdman l'anno scorso? ecco..
A new day of the dead.

domenica 15 luglio 2007

Brother brick / Stranded in the nineties

Forse bisognerebbe iniziare a discutere delle dinamiche che portano una band allo status di leggenda, e credo l' opera svolta dalla Off the hip con questo " Stranded in the nineties " sia un buon punto di partenza. Brother brick, cioè Australia, ovvero una band che sul finire degli anni novanta appassionò tanti cuori in cerca di Detroit Hi-energy rock'n'roll e lo fece puntando sulla qualità. Negli anni la band ha arruolato personaggi già protagonisti in formazioni quali: Asteroid B-612, Tumbleweed, Celibate rifles, The new christs, eccovi spiegata la leggenda. Qui dentro non trovate altro che tutto il materiale prodotto dalla band in studio a partire da quel capolavoro che risponde al nome di " A portable altamont " per giungere a demo, "7 e cover, tutto in un doppio Cd dal corposo booklet di 16 pagine che ne illustrano la furia.
Indispensabile.

venerdì 7 luglio 2006

Radio Birdman - Zeno beach [Crying sun]

Sono passati venticinque anni ed i Birdman sono sempre gli stessi. No, niente di più sbagliato. Del resto, persino affrontando distrattamente il percorso tracciato dal nuovo Zeno beach risulterà impossibile a chiunque non provare quel malessere di cui il nuovo albo è letterarmente permeato. Grinta di fine settanta tramutata in dolore o meglio nella saggezza di chi possiede rughe talmente cave da poter permettersi un faccia a faccia con la vita. L'opera presenta una scrittura meno diretta, toccando mediante le liriche temi importanti e profondi, introdotti dalla splendida copertina evocativa. Zeno beach risulta nero, iperrealista, mai cinico. Certo, non mancano i pezzi maggiormente vicini al repertorio Birdmaniano degli esordi come Connected, vera sfuriata punk che non sfigurerebbe nemmeno in un disco come Living eyes, rimane però la percezione di trovarsi dinnanzi ad un lavoro molto più introspettivo dei precedenti due infuocati capostipiti dell' era punk. Un ritorno credibile e del tutto a fuoco nel quale i Radio Birdman riescono a dare l'idea di come i grandi artisti sappiano reinterpretarsi sfruttando la propria maturazione umana prima che musicale. Maestri.
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