lunedì 26 marzo 2007

Dollhouse / Royal rendez-vous

Sapete? Vorrei farvi un disegno al posto della recensione ma non sono in grado.
Bhe, comunque avrebbe come soggetto una grande diga scricchiolante, sovrastante un immenso borgo luccicante e felice. Nella mia riproduzione la diga sta per cedere travolgendo tutto, anche la cultura. Tralasciando i miei deliri artistici, Royal rendez-vous in buona sostanza è proprio questo, una cascata di riff,energia,scintille, di rock insomma! ricordate? Forse no.
Prodotto da Nick Royale degli Hellacopters, l'opera emana quel sentore dei tempi che furono ( volete chiamarlo vintage? io no! ) in grado di mobilitare la mia mente in stato di sommossa. Non curante del fatto che ogni recensore del globo ha già ben in testa al primo ascolto dove conficcare la parola " revival " in senso dispregiativo nella sua dettagliatissima recensione, io da perfetto villano desidero in questo caso invece dirvi: " Revival? Revival? Hey, ma questo è un manufatto rock! Come dovrebbe suonare??!! Dove sta il problema? " più altre noiosaggini sulla matrice del rock che neanche le mie dita hanno voglia di scrivere. Sinceramente, ve ne frega qualcosa preconcettualmente parlando, se si tratta di una sorgente rock di inizio settanta, fine sessanta? MC5? Oppure anche Led zeppelin? Stooges? Anche loro nel calderone. Quello che voglio dire è che questo è il sound, si chiama rock dall' alba dei tempi fino ad oggi. Lo riconosce qualsiasi innamorato, ed è l'unica via del godimento in mio possesso.
Come dice un amico: è sangue...puro sangue.


venerdì 23 marzo 2007

The Rippers / Tales full of black soot

Appena il vostro voglioso polpastrello commetterà il grave errore di non indugiare al cospetto dell' invitante pulsante contraddistinto dalla dicitura " play " ( parlo a nome dei vostri neuroni, tutto ciò vi impedirà la stabilità metale che da anni cercate), la chitarra più ossesiva della penisola vi accoglierà, seguita da uno sguaiato YEAH!!. Siete dentro . Edificare possibili hit single in voga in tutti gli istituti di igiene mentale dello stivale, credo sia l'obbiettivo finale di questi Rippers. Da Cagliari con furore, questi ragazzi rappresentano uno dei grandi punti interrogativi che ronzano nel mio cervello. Mi spiego meglio, The rippers è un marchio di cristallino garage/punk malato che gira in Europa da svariato tempo ( la prova di ciò che dico si manifesta persino nella label tedesca che li produce, la screaming apple records ) . Ora, perchè in casa nostra non c'è una copia di Tales full of black soot? Semplice! Ci sono gli Horrors!. Tralasciando la mania autolesionistica dell' ascoltatore medio italiano, forse sarebbe meglio se vi dicessi cosa significa The Rippers, ovvero: Sudore, psycho, urgenza e classe ma soprattutto genuinità, cosa che il cotonato quintetto si scorda. Per una volta dopo che Zola butto giù i britannici a wembley, lasciatemi urlare YEAH! Convinto come non mai che questa rappresenti l'ennesima manifestazione di come sovente possiamo guardare dall' alto in basso le band britanniche.
Basta solo credere nei nostri ragazzi.


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