lunedì 14 settembre 2009

BABY WOODROSE - Baby Woodrose [Bad Afro]


Lorenzo Woodrose è ormai una costante di cui abbiamo infinito bisogno. Si, risulta del tutto evidente che la stagione musicale in corso assomigli molto più ad una secca che alla valle dell' abbondanza, ma siamo fortunati, spesso ci saziamo grazie alle goccie di rugiada rimaste nell' ampolla di pochi eletti. Uno di questi è Proprio Lorenzo, accompagnato dagli altri Woodrose s'intende. Diverso dal precendende Chasing Rainbows, deliziosamente psichedelico, il nuovo albo della band Danese mantiene si la propria identità visionaria, a volte al limite della melanconia, sposandosi però in diversi episodi con robuste incursioni appartenenti alle dinamiche barbare del sixties garage-punk. Bastano i primi cinque secondi Fuzz dell' opener "Fortune teller" per capire come strutturalmente qualcosa si sia mosso. Non si può dire lo stesso per le liriche, sempre sognanti e lisergiche, come durante quel " Talking about love" seccamente intonato da Lorenzo, ritornello manifesto di tutta l'opera Woodrose. "Take it" alza ulteriormente il tiro ( Amici qui siamo in pieno ambito garage punk con tanto di urlo cavernicolo, non ci sono storie ) decretando con ufficiosità le nuove varianti sul tema, rendendo il Progetto Baby Woodrose una macchina psichedelica perfetta. Il nuovo lavoro rappresenta in buona forma proprio questo, un equilibrio ginnico tra urgenza e misticismo, qualcosa che può essere solo dettato dalla maturità di musicisti che da anni lottano nell' underground più sordido. Equilibrio reso possibile da pezzi come "Countdown to breakdown" , malinconica e struggente ballata da giorno del giudizio o "Open up your heart" , il pezzo che maggiormente si avvicina alle sonorità del precedente albo. Una prova di solidità impressionante che conferma la presenza dei nostri nell' olimpo dei grandi della nostra era.
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