lunedì 3 maggio 2010

MORLOCKS - Play chess [Popantipop]


L'anteprima in streaming dell' intero disco ve l'ho postata qualche settimana fa, quindi ormai un' idea ve la sarete fatta, ed anche io del resto. Quando esce qualcosa dei Morlocks ( Vera e propria leggenda sotterranea come non ne esistono quasi più ) bisognerebbe gridarlo ai quattro venti. Bisognerebbe subire la febbrile attesa dell' uscita ( Gli mp3 non esistono ) per poi magari accamparsi davanti al vostro negoziante di fiducia per fare secca la prima copia. Invece succede che uno come Leighton Koizumi fatica a trovare mercato. Come accaduto per il precedente e stupendo Easy listening for the underachiever sembra che anche questa volta passerà del tempo prima che qualcuno metta in commercio le copie in vinile ( A proposito mi è giunta voce che la Go down Records possiede ancora copie in vinile del precedente quindi datevi una mossa o me le prendo tutte io a costo di averlo in quintupla copia ) e visti i tempi che corrono non mi stupisce ma rammarica. Detto questo, Play Chess si presenta come un disco di cover e certamente un disco a due velocità, ma ad ogni modo propone un' approccio che lascia ai nastri di partenza tutte le band odierne che si cimentino col Garage-punk. Le "Due velocità " di cui sopra si riferiscono ovviamente a riempitivi tipo Promise land, vera non-sense track in stile Ramones ed al fatto che magari ti aspetteresti qualche traccia nuova, che non arriverà mai. Del resto però appena attacca I'm man, Feel so bad o I can't sit down ed il mostro digrigna i denti, quella sensazione selvaggia che permeava la prime cose ( Ma qui più blues ) riaffiora impetuosa, con pelle d'oca annessa.

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