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giovedì 31 marzo 2011

Silver - Riot 1-2-3 EP [Christiana Rock Records]


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Essendo perennemente a corto di denaro, capita spesso di mettersi a razzare nel comparto "usato" del proprio negozio di fiducia, con alterne fortune. Molto alterne. Ultimamente un raggio di luce ha illuminato quel comparto costipato dal grande mare di Hardcore melodico che qui in romagna riscosse grandi fortune negli anni del grunge. Non sono un feticista dell'autografo, ma il solo pensiero del viaggio e della storia che possa avere questo secondo ep ( Il primo fu Billboard Blackout del 2000 ) autografato chissà dove , visto che in Italia non sono mai venuti, mi ha spinto verso di lui. Metteteci poi che amo i Silver da White Diary ( Di cui questo Ep contiene il singolo portante ovvero Riot 1-2-3) e il gioco è fatto.

Qui dentro troverete i primi Silver, che della Norvegia si portano dietro ( Come quasi tutte le band dedite al punk, e con orgoglio ) quel sentore di death-punk memore dei primi Turbonegro, ma nello specifico non ancora pienamente mescolato alle chitarre poderose di World against World, diciamo che ci sono ancora molti riferimenti al punk americano di New York dolls e Stooges e riferimenti diretti e di approccio vocale riconducibili al gagio cantante delle pistole del sesso. Ottimo

sabato 26 marzo 2011

Winnebago deal - Career suicide [Cargo]

Euroboy ha sconfitto il cancro, bene, ma i Turbonegro se ne sono andati. I Gluecifer si fanno chiamare Bloodlights ma sono senza Malibù, quindi totalmente inefficaci. Gli Hellacopters causa chitarrista pazzo ( per le droghe) si sono dovuti sciogliere e i Mondo Generator hanno appena fatto uscire un disco acustico.

In questo panorama desolante per l'amante dell' hard-punk, emergono le seconde linee. Per la serie al momento giusto, ma col disco giusto. Career suicide è il disco che dovresti aspettarti dai Winnebago deal da sempre, con quel cianciare euforico che echeggia da anni sul loro fantomatico incrocio "Turbonegro-Mondo Generator" che personalmente non ho trovato mai convincente, mai a fuoco. Invece il centro arriva col tempo, ma è pienissimo.

"Heart attack in my head" è il trivellare di colpi, il ticchettìo delle munizioni sull' asfalto, il segnale chiaro che il fuoco è aperto con gli Hella di supershitty che sembrano voler far capolino da ogni martellata impietosa di Ben Thomas, aprendo una vera voragine per l'ingresso del mister Olivieri che fù. Nick, sia chiaro non è presente in questo disco, troppo intento a suonare ninna nanne Ramonesiane, ma in "Tokio rip" c'è il suo fantasma, la sua presenza, l'esempio-canzone che avremmo voluto sentire dagli ultimi Generator e non abbiamo sentito. Con "I want your blood" l'atmosfera si tinge di death-punk Norvegese, suono secco, cupo a cavallo tra Retox e Ass cobra ma personalizzato dai vocalizzi di Perrier. "Ain't no salvation" poi sembra una traccia disgraziatamente scartata da Death alley degli Zeke.

Con le citazioni che avete letto fin ora non vi sarà difficile comprendere quanto questo lavoro, sia un piccolo gioiello di genere e di come l'incrocio di cui sopra sia pienamente riuscito. Disco della primavera e dell' estate. Sicuramente.

giovedì 17 marzo 2011

The Wildhearts - Earth Vs The Wildhearts [Lemon Records]

Quante volte avete sentito la frase, dal vostro compagno di ascolti preferito, negoziante di fiducia, o dal vostro recensore preferito (Ogni drogato di musica rock che si rispetti ha sia una rivista di riferimento, che uno/due recensori preferiti nella suddetta rivista, quelli che ti farebbero comprare anche un gruppo garage Turcomanno ) : "Questa è la band più sottovalutata di tutti i tempi!". Cazzate.

Cazzate, perchè la band più sottovalutata di tutti i tempi sono i Wildhearts. Rimangono disponibili gli altri posti del podio.

Qualcuno li definisce un perfetto mix tra le melodie Beatlesiane ed i Metallica anni ottanta, può essere, ma è drammaticamente incompleta come disamina. Perchè vanno fatti i conti con Ginger (Leader ed ex Quireboys) pazzoide incallito tossico-punk-rocker con i Dogs d'amour (Con i quali han diviso tutto, componenti, ma anche bagordi, femmine, e forse anche l'herpes ) e con il loro modo di infilare melodie trasversali e dementi ovunque come nella folgorante " My baby is a headfuck", che a quante la dedicherei lo so solo io, ma evidentemente anche loro.

Earth Vs The Wildhearts è una bomba. Sono i Cheap trick che incontrano i Ramones che salutano gli Ac/Dc con le dita nel naso come uno degli Hard-ons (Il riferimento alla band Australiana è puramente concettuale, serve giusto per farvi capire il livello di cazzonaggine). Il disco ruota tutto su quel singolone deflagrante che risponde al nome di "Caffeine bomb" , anfetaminica giostra hard impazzita, presente in principio solo come singolo, ma repentinamente accorpato al lavoro, come una gemma di quelle da un milione di dollari.

La Lemon Records dal canto suo ci regala un doppio cd colmo di bonus track, nel tentativo di provocare quel colpo di reni alla popolarità della band, che puntuale non arriverà neanche questa volta.

Greetings From Shitsville.

martedì 26 maggio 2009

MULETRAIN - Crashbeat [Beat generation]

E fu così che una band, da sola, prese per la mano l'esercito punk, che ormai smarrito aspettava solo una voce, un anthem, con occhi e orecchie verso Madrid. I muletrain di " crashbeat " sono melodia e crudezza, speranza e odio, anthem e pogo, un mix che da tempo aspettavo. Diversi, certamente diversi dall' esordio, qui il grido secco di battaglia cresce e diventa anthem, appunto. " Gimmie gimmie gimmie rejection ! " urla Mario nella traccia d'apertura, e come dargli torto? nel 2009 come potremmo?. Il fatto è che in "walking venom" sembra di avere di fronte i primissimi Turbonegro, e la gioia si fa tripudio, immediatamente. Tematiche punk, di rivolta e disillusione, continuano incessanti come nella gioiosa "White lies"come in "Urgency" . Musica terapeutica ( Oggi a maggior ragione ), credetemi.


martedì 19 maggio 2009

JIM JONES REVUE / Jim Jones revue [ Punk rock blues ]

Vedere quel cadavere, sentirne il fetore, è sempre stato molto confortante, almeno per me. Potrete quindi immaginare il mio rammarico all’ avvenuta putrefazione degli organi in anno 2008. Era chiaro fin dai primi vagiti del nuovo millennio, che la verve somministrata dagli artisti piu genuini non poteva, per quantità, sopperire ai fabisogni di un corpo in decomposizione, ma bastava per conservarne un ricordo onorevole. Abbrustolito dal tubo catodico, perennemente sintonizzato su x-factor, del rock rimasero un cumulo di ossa. Questo in sintesi il succo del discorso affrontato proprio ieri sera con un caro amico, presi entrami da una seria patologia del distacco. “ Secondo te chi è il parrucchiere di Morgan ? “ domandai per stemperare la rassegnazione, senza ricevere risposta. “ Jim Jones!! Diavolo di un diavolo, lo pettina con la voce! “ mi autorisposi, suscitando ilarità, ma non solo, forse anche un pizzico di speranza. Infatti per chi non lo sapesse c’è un tizio, uscito quest’anno che si presenta esattamente come “Il messia rock’n’roll” possedendone tutti i crismi, e non accadeva da quando Lux si mise a svolazzare come un umano volate. Immaginate Jerry Lee Lewis, si quello di great ball of fire, caricato a plutonio bombardare la nostra sfiducia, saltellando e roteando contemporaneamente, come se fosse sui carboni ardenti. In realtà la Jim Jones Revue non è altro che la nuova creatura dello stesso tipo conosciuto per la propria militanza in band come Thee Hypnotics e Black Moses, non un pazzo qualsiasi, uno che i gradi di “svitato” se li è guadagnati sul campo. Tanta carica bluesman anni cinquanta ma anche tantissimi Sonics dentro il debutto di questo figuro, che risolleva da solo l’orgoglio rocker generando nuovamente baldanza fra i suoi adepti. Credo di aver visto anche un cumulo di ossa ballare, ma non sono sicuro fossero le spoglie del rock, forse era soltando un povero cristo scomparso negli anni cinquanta in adorazione.


sabato 2 agosto 2008

Supersexyboy 1986 / Royal peacocks [ Zodiac Killers ]

Per uno come me, uno che si è fatto spedire il vinile limitato ed autografato dai Mudlarks , bhe viene del tutto spontaneo approcciare alla nuova creatura di Ale e Matteo, Super sexy boy 1986 , con sana curiosità. Del resto scambiando qualche battuta con Matteo ( Batteria ), prima di aver ascoltato l' albo, emersero con gioia quelle passioni musicali capaci di introdurre al meglio ogni intento, conoscete i Nervous eaters ? Ecco. Nove pezzi per spiegare come la spinta hard di qualià, si possa insinuare tra le lenzuola garage senza sgualcirle. " Under my car " parte come un calcio nel sedere " Mojomatico " e prosegue con vera baldanza alla Malibu, Biff Malibu. Tante le influenze punk, dai Dead boys agli Heartbreakers , che cristallizzano per emergere in " The news " un' implosione di Teengenerate e Nervous eaters da crash test alcolico. In sostanza, da questi pezzi si evincono le premesse per un tour stracolmo di testosterone, e posso garantirvi che io sarò pronto a seguirne le gesta live, e voi? Voi sarete pronti a sostenere questa band, ne sono certo.

martedì 1 luglio 2008

Turbonegra - L'ass cobra [Wolverine records]

Rispondono al nome di: Lil' Hank (Vocals) Ms. Rebellion ( Giutar) Ms. Summers ( Drums) Happy-E (Bass) e incredibile ma vero Demanda P.Pomparius ( Keys,tambo,vocals) e sono la cover band Losangelina all female "Ufficiale"(?) degli immensi Turbonegro. L'ass cobra risulta quindi una summa dei pezzi più tosti dei TRBNGR rielaborati in chiave femminile, ci sono proprio tutti, dalla leggendaria "The age of Pamparius" fino alle cose nuove come l'opener "All my friends are dead" . Ho però un dubbio atroce, vista la presenza della mascolina "Erection", anche loro in sede live adotteranno l'intro del frontman dei Turbonegro? Fischione annesso? Chi ne sa qualcosa è pregato di farmelo sapere. Utile se vi è andata a fuoco tutta la collezione degli originali, che dovreste conservare in una teca ignifuga, idrorepellente e a prova di atomica.

venerdì 21 marzo 2008

Ray Daytona & The Googoobombos / One eyed Jack [ 66Sixties ]

Ho passato almeno una settimana con " It's not that i don't like " e " Sick and tired " incastonati nel cervello. Mi sono poi ritrovato risucchiato da un vortice vocale, quello che ad ogni vagito di Rosie, bassista e voce occasionale della band, fa stringere i pugni, e digrignare i denti. Perchè fondamentalmente sono un punk, e quella voce è il punk del '77 che fa capolino, Bhu . Per uno come me poi, che sveniva per Siouxie, Cervenka e Poly Styrene, il massimo. Non sono stupito però, insomma Ray ci ha già abituato a questo, e nel nuovo albo " One eyed Jack " ( Quinto per la band Toscana ) sperimenta le sue pozioni surf anni sessanta, su tutte " Trouble pusher " con il punk appunto, quello vero. Non solo questo però, anche sferragliate di garage eplilettico come in " Backdoor baby " e tanta tanta Italica passione!. E' ora chiaro che si possa essere fieri del nostro" rumore ", fieri del riverbero fuzz, quello made in Italy. Un inferno di passione.

sabato 15 marzo 2008

Toilet boys / Sex music [ Dead city records ]

La storia dei Toilet boys è la storia di una città, New York. Ecco, così avrei voluto cominciare il racconto, anche se in verità, la realtà è che i ragazzi toeletta sono quello che sarebbe stata New york, se si fosse ubicata nel bel mezzo di una sfigatissima campagna. Certamente sono e si sentono del tutto e per tutto Newyorkesi doc, e lo sono profondamente in un certo senso. Se ne accorse anche Debby Harry, che gli scelse per aprire gli show dei suoi Blondie agli albori della scena, rimanendone una fan sincera. Lo dimostra il fatto che la prima traccia dell' albo tale " Sex music " vede un intro nella quale la stessa Harry richiede un brano dei Toilet ad una radio locale. Puro supporting innamorato. Del resto questi ragazzi si fanno voler bene, se pensate che persino una band del tutto mainstream come i Red hot chili peppers se li è portati a spasso per il globo, adorandoli. A sette anni dall' ottimo " Toilet boys " licenziato dalla Masterplan, " Sex music " comprime ancora una volta su disco l' anima indomita della band. Un' entità in reggicalze tutta " New York dolls & Rock'n'roll glam ", dall' anima autonoma. Sentite il piglio di " Nothing to lose " e sballate con Miss Guy. Riaprite il CBGB'S per un attimo con " Carbona not glue " ( Ramones cover ) e ditemi se band cosi non meritano se non un successo deciso, almeno un seguito appassionato e presente. Ma oggi, 15 marzo 2008, il seguito e l' amore " di maniera " va verso altre scene , altra spazzatura, per cui se non altro, ascoltando i Toilet personalmente mi assale un orgoglio ed un rispetto genuino verso tutta la scena sommersa , che con ( forse ) inutile profitto continuo a portare avanti in questo semplice blog.

domenica 24 febbraio 2008

Mudlarks / Mudlarks [ Gonna puke ]

E qui si potrebbe aprire un dibattito dal titolo: " Donne al potere: Per lo meno ci guadagneremmo in stile " , i Mudlarks poi ne sono la conferma. Prima con Michela, Silvia e Alice, ora solo con l' ultima, questi Vicentini si sono già fatti le ossa in giro per il mondo (All' attivo già un tour in California supportando band come Dickies ), crescendo , da cover punk band ( X Ray Spex, Avengers, Penetration nelle loro esibizioni ) a realtà personale, in possesso di un proprio linguaggio. Ora sono in quattro, Matteo ( Batteria ) Dino ( Basso ) Ale ( Chitarra ) e Alice ( Voce e Chitarra ) e stendono oscuri tappeti blues anni '50, impreziosendoli con cammei raffiguranti il volto di Lux Interior. Alice poi è quello che Exene Cervenka sarebbe stata se, nata nella città del Palladio, si fosse drogata con Blues di vecchio stampo prima della scossa punk. Innamorarsi della sua voce lasciva in " Blues drivers " avviene per inerzia, il suo passo è indolente in una rincorsa punk. " Strange days " e " Teenage time " sono perle punk-blues oscure, taglienti e sprezzanti, mentre In " The boy next door " emergono delle Demolition doll rods feat una punk sfatta, in un vicolo buio. Hey, Italiani! Spegnete Mtv Brand new, che ci pensan già in parlamento a prendervi per il culo, e fatevi un regalo, una mezz' ora di onestà, stile e classe.
Lo dico per il vostro bene.

domenica 20 gennaio 2008

Dome la Muerte & the Diggers / S/t [ Go down records ]

Adoro il vinile, e le fiere del disco in generale. I personaggi che la popolano sono unici e poi ci si può sbizzarrire in discorsi senza capo nè coda con uno qualsiasi dei venditori, basta trovare il punto cardine, la band della vita. Ne ricordo uno in particolare, un Toscano. Egli riportava ogni discorso stilistico, ogni riff ed ogni gesto estremo ad una sola ed ai suoi occhi da " grullo " incontaminata band, i C.C.M. Come dargli torto, visto che a genuinità ed urgenza i suoi beniamini non furono secondi a nessuno ( per chi non lo sapesse si parla di una band che ha scritto la storia dell' hardcore italiano, ma lo sapevate già lo so, vero?). Urgenza dicevamo, la parola chiave credo sia proprio questa, riassunta in una frase forse risulterebbe: " Lo devo fare, non c'è nulla d' altro che posso fare, solo questo devo fare ". Dome già con i sovracitati C.C.M oggi freme, perche fondamentalmente lui nella sua vita sa solo fare questo e lo DEVE fare. Invece per quanto riguarda il " come " lo faccia, ci sono qua io, ma vi do subito una dritta, il 49 enne non ha perso un grammo della sua urgenza. Recluta i Diggers , formazione tra cui militano Emiliano ( Ex Liars Garage-psych da Pisa ) Lady Casanova ( Not right ) e Basetta ( Thunder rod ) e si lancia in un progetto dalla gamma di sapori che spazia dall' acre e adrenalinica " Get ready " ( turbonegro influenced ) ad atmosfere nostalgiche come in " You shine on me " dal whoo whoo rollingstoniano che rapisce, passando per veri capolavori di loser rock'n'roll dal riornello dolce come in " Demons " . Ultima cosa, arrivati a " Blue stranger dancer " non stupitevi di quell' armonica indiavolata perchè a suonarla è the king of garage, Rudi Protrudi. Insomma, Questo intendo quando parlo di spirito rock, è la prima recensione dell'anno. Che sia di buon auspicio.

sabato 22 settembre 2007

Cheater slicks / Whiskey

L' ultima volta che ho sognato di intervistare Jon Spencer, ho finito per incluedere anche Cristina Martinez, vestita ma con una banana in bocca. Sapete come sono i sogni no? Ecco. Se ne stavano lì appoggiati al bancone del bar, lei con una banana in bocca, lui vestito da bounty killer. Bevevano e fischiettavano un motivetto da così tanto tempo che ho notato in un angolo, il barista esausto più volte tentare il suicidio con mentos e Coca cola. Hey Jon ! Faccio io, come se fossimo amici di vecchia data, il tuo motivetto ci ha uccisi, se vuoi la mia intervista smettila e sediamoci. Lui, siccome è il mio sogno, lo fa. E fa bene visto che l' ultimo rocker che ha dissubidito ad un mio ordine impartito durante un sogno, si è trasformato all' istante in Babar l' elefantino animato, protagonista di una serie in onda anni fa sulle reti Rai. Jon e Cri mi raccontano che da quando sono stati l' ultima volta a Boston, se ne sono tornati indietro con una band che ritenevano perfetta per aprire gli show dei Boss Hog, e che risultava impossibile non cantare una delle loro nenie al napalm mentre si tracanna birra. I Cheater slicks. In realtà i Cheater aprivano veramente gli show della band di Cristina e forse con un pò di fortuna anche il mio sogno possiede un fondo di verità. Il vero problema dei miei sogni però, è che influiscono anche sulla realtà, infatti subito dopo essermi svegliato ho messo sul piatto " Whiskey " e mi sono convinto di una cosa, e cioè che la In the red con loro ha inaugurato la stagione della " Cacofonia garage ". Nel loro primo lavoro gli Slicks, ragliano e deragliano in territori crampsiani mediante una pazzia indolente che non risparmia sfuriate improvvise e momenti di jam schiacciasassi " Thinkin' some more ". In " Possession " arrangiano l'attitudine Mudhoney di Superfuzz bigmuff con il fuoco della follia delirante, mentre " Indefinite inhibition ", sarebbe perfetta come colonna sonora di uno spot che reclamizza il manicomio statale. Forse, a pensarci meglio Jon e Cri canticchiavano proprio questa.

sabato 14 luglio 2007

The Hangmen / In the city EP

Se amo ancora il rock è anche grazie al fatto che realtà genuine e oscure come la Acetate Records resistono e sfornano linfa vitale e velenosa. Los Angeles, il sole non tramonta mai in California tanto che i nostri lo colorano di nero, dannandone i raggi benefici. Nero, colore primario per gli Hangmen, giubbotti di pelle e atteggiamento lascivo, riportano alla mente quell' attitudine che rappresentò contemporaneamente l' oscurità del punk più sentito ed il fascino di un rock viscerale. Sette le canzoni di questo Ep prodotto da Mike Ness dei Social Distortion, sette vie spericolate da seguire per Brian Small e soci senza disdegnare tragitti tortuosi e nostalgici.
Il rock per come lo vedono i miei occhi risiede nell' estetica e nelle chitarre di queste band.


giovedì 28 giugno 2007

Turbonegro - Retox [Scandinavian leather recordings]

Retox è un disco del 2007, il miglior lavoro punk del 2007, ma non solo. Ne parlo solo ora per pigrizia e perchè forse era il caso di farlo interagire con la mia personalità per più tempo, questa è la scusa ufficiale.

Il mio scritto preferito di Lester bangs è da sempre: " Tutti alla ricerca delle radici ( Le radici del punk ) " perche? semplice perchè mi sento chiamato in causa. La forza di Lester era anche questa, quella di colpire a morte il nocciolo della questione. Leggetelo tutti per capire da dove derivi quello strano atteggiamento che da sempre è stato rinchiuso nelle parole punk attitude. Dico questo, perchè dopo Bangs non potevano essere altri che i Turbonegro nel 2007 a spiegarci per filo e per segno cosa sia il rock, o quello che sguazza nel nostro basso ventre quando entriamo in contatto con le sue spire.

Lo fanno con What is rock? ultima traccia dell' album che vi ripropongo qui sotto, leggetela perchè è molto più di una spiegazione alle intenzioni

What is rock?
Rock is the area between the balls and the anus of a dog or of a man

What is rock?
Rock is the possibility of choking on your own vomit in the back of a rapist van

What is rock?
denim clad satanists making love in the sewers of Burmingham during Maggie Thatchers prime

What is Rock?
Rock is meeting the grim reaper in a sports arena stampede at the tender age of nine

We keep on trucking, why oh why?
Spreading like cancer my oh my

What is rock?
Backwards messages to boys and girls, to bring machines guns to the schools

What is rock?
No im not talking about a canadian producer and 5th Metallica Bob Rock you fool

What is rock?
Oh ACDC, Cleveland, Ohio, Well basically its harder and heaver and slightly more blues based than pop.

What is rock?
Historians keep nagging about Funhouse but me? i think Kill City's where its at.

After decades of indie and house
6 cats from oslo killed the mouse

We saved rock'n roll, all on our own, and forced the toll on rock and roll!
We saved rock'n roll, with our bare hands, we saved that god damned rock'n roll.. So skull!

But it aint for free, we gotta group that are our employees, they need to be catered, got their own nice bus
they got worthy lives thanks to us

And this wait at the airport to pick up my bags
feelin' so tired, i could lay down and die
runes walkin on stage and plays the wrong chord
roadies laughin so hard they're wiping their eyes
many of them skilled musicians, multiracial and tatooed
but we're the main attraction goddammit those guys ain't got a clue

After the show sometime on friday nights, together in the talkback lounge
pat each others shoulders try to groove on a feeling, digging the old school sounds
We ride and ride into the night and the temperatures getting hot
but somehow the chemistry's aint that right coz we're doin' blow, and they smoke pot!

We saved rock'n roll, all on our own, and forced the toll on rock'n roll
We saved rock'n roll, with our bare hands, we saved that goddamned rock'n roll

Where do we go from here, what can we do?
we can go left, we can go right?
or you can go down on me
what are we doin here? whats important in life?
my generation? my wife? wow what is rock? I don't care!
Wheres the cash, Wheres the cash?
The money The money the moneymoneymoney
The money the money the moneymoneymoney x 14

Non credo sia il caso di aggiungere altro se non il fatto che ora possiedo la perfetta concezione del fatto che i TRBNGR siano a tutti gli effetti il più grande e completo gruppo punk della storia della musica tutta. Quindi che importa descrivervi tonalità o sottolineare passaggi, ascoltatelo e traetene perversione e liberazione.

Bukkake from the sky.

lunedì 10 luglio 2006

Silver - World against world [Bad afro]

Vi è mai capitato di ascoltare un disco che trasmette le stesse emozioni che provate in quel medesimo periodo? Scommetto un sacco di volte, ma quante di queste volte l'emozione era carica di risentimento, o di autoindulgenza disgustosa? Ditemelo. Quale disco si è tramutato nelle vostro intestino per amplificare la dolorosa sutura? World against world, è una colata di vomito adolescenziale pieno fino all' orlo di piagnisteo e insofferenza. Una mano gelida sulla gioiosa calura delle notti estive a base di divertimento sciatto. C'era una frase odiosa, per quanto mi riguarda, che accompagnava molto spesso le gesta punk verso la fine dei settanta, ebbene, i punk dell'epoca giudicavano la loro pratica destabilizzante " A way to say no! When always say yes! " , che poi non era altro che uno dei tanti testi dei Crass. I Silver invece la incarnano, estromettendo la gioia impetuosa , per accogliere la depressione funesta. Tutto quello che gira intorno al disco è qualcosa nato nella giovinezza, dall' immobilismo forzato, dalla consuetudine, è la sensazione postuma di un attacco di panico in piena regola, voglia di gridare aiuto denunciando allo stesso tempo l'orrore di una vita costretta in pantofole davanti al televisore. Pezzi come "Personal decay" sono veri pianti punk. Tutto, proprio tutto, viene gettato sul tappeto convulsivo di un hard reo di aver flirtato per ore con il più estremo dei vostri eroi maledetti. Urlando a perdifiato, in mezzo alla folla, sicuri che nessuno vi noterà.

Mondo Generator - Dead planet [Mother tongue]

Cocaine rodeo l'aveva composto in compagnia di Homme, mentre quando uscì A drug problem that never existed le regine vedevano ancora il glabro bassista tra le loro fila, poi l'allontanamento. Come sia potuto accadere è facilmente intuibile, visti i personaggi caratterialmente agli antipodi, fatto sta che dopo quello strepitoso Songs for the deaf i Queens non furono più gli stessi. Certo, Homme fu lo stesso grande chitarrista, ma senza tiro, se fai rock, la tua band non gira più neanche l'angolo. E Nick Olivieri? Nick mise a frutto tutta la sua esperienza live, le sue passioni e soprattutto le sue influenze, Turbonegro su tutti, ma anche Dwarves ( La sua band originaria ) per tirare fuori questo Dead planet targato ora Nick Olivieri & The Mondo Generator, chi vuol capire capisca. Il terzo albo scommette sulla strada a discapito del deserto, più punk e meno stoner influenced, vede il trionfo dell'anima del fiero e mai domo Olivieri. Se avete ascoltato Era vulgaris (Q.o.t.s.a) potete fare tranquillamente un conto su chi ci ha guadagnato o meno.
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