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martedì 11 maggio 2010

Chi ha ristampato il primo Hellacopters? Mitico!


Un' altro buon consiglio che mi sento di darvi, soprattutto se anche voi come me siete appassionati di rock'n'roll nordico ma vi siete sempre rifiutati (Per principio) di cacciare fuori una cinquantina di euro per un vinile, è quello di cercare bene in eBay. Infatti ultimamente sta girando una stupenda ristampa in vinile nero del primo fantastico albo, come dicono loro: "Comes in plain black sleeve with wraparound reproduction of original foldover sleeve" acquistabile con una ventina d' euro, spese comprese. La cosa buffa, come spesso accade è che non vi è traccia di chi abbia fatto questo manufatto. L'unica notizia giuntami in merito, è la seguente: " It's clearly a recently released item and a 1:1 copy of the original press. My distributor also couldn't really tell me much more - except that he got it from someone in Scandinavia" ed è la risposta del titolare della g-force records la distribuzione da cui ho acquistato la mia copia.

martedì 27 aprile 2010

BACKYARD BABIES - Them xx [Billion dollar]


Devo essere sincero, le ultime prove di questi ragazzoni Svedesi mi avevano lasciato alquanto perplesso, per dirla tutta già dopo Making enemies is good le cose avevano cominciato inesorabilemente a scricchiolare. Ben venga quindi questo Box ultralusso che con i suoi tre compact e un Dvd ne celebra la storia. Un prodotto veramente ben curato che aggiunge ad un primo compact dedicato alla summa di una carriera ( Due pezzi tratti da ognuno dei loro album, anche se a mio parere manca diversa roba ) un secondo e un terzo ( Che da soli valgono il prezzo del biglietto, anche se alto) dedicato a materiale inedito e cover, letterarmente spettacolari quelle di Mommy's little monster e One track mind, senza scordare roba tipo Teenage from mars e la classica Pet Cemetary Ramonesiana. Il Dvd "Di strada" Jet lag - The movie e lo splendido libro fotografico fanno il resto. Se avete qualche soldo che vi avanza spendetelo pure qui, non ve ne pentirete.

sabato 11 luglio 2009

"DEMONS" - Ace in the hole [Alaska productions]

Amo i "Demons" dall' ep del 1997, si quello che conteneva Electrocute, recentemente coverizzata dagli Hellacopters nel loro ultimo albo, ricordate? Spero di si. Cardini dello Svedish rock sono quanto di più gradito in un anno, il 2009, veramente avaro di gioie, Small Jackets e Nashville Pussy permettendo. Ace in the hole è come svegliarsi una mattina d'estate dopo la sbronza della sera precedente, quella sotto il diluvio e scoprire che in cielo non c'è una nuvola, e il vento fresco fa da preambolo ad una giornata vissuta intensamente, in Svezia, aspettando la notte per combinarne ancora di ogni nella patria del rock nel nuovo millennio. Il nuovo lavoro è maturo e fiero, meno diretto dello strepitoso esordio Riot Salvation ma caldo, e pieno di soluzioni, ascoltare per credere l'organo di "My bleeding Heart". Esalta la tradizione boogie nordica in "Let Bygones Be Byebyes" e morde punk come non mai in "The fall guy". Ossigeno puro.

sabato 1 marzo 2008

Bloodlights / Bloodlights [ Mate in germany ]

Nelle sue parole, riconosco la voglia matta di tornare ad incendiare i palchi di mezza europa, dopo la dipartita dei Gluecifer. Nella prima prova dei suoi Bloodlights c'è tutta l' adrenalina per mettere su un altro show, e divertirsi ancora come dei matti. Ma qualcuno mi deve spiegare perchè Captain Spoon abbia avuto tutta questa fretta. Insomma per dirla tutta, dimenticate i Gluecifer, e Biff Malibu' ( Che Dio ti benedica ) , pensate piuttosto ad un Punk'n' roll spesso irrobustito da chitarre heavy come da coretti melodiosi, in pratica, una barba mortale. L'opener " Where the stars don't shine " forse il miglior pezzo del lotto, risce a mantenere il tiro alto senza slegarsi troppo, anche se risulta inevitabile un immediato appunto sulla mancanza lampante di personalità e d' impatto, che per questa tipologia di rock sono tutto, comunque tranquilli le cose peggiorano. Si riparte con il riff addormentato di " Bloodlights " vagamente?! Stone age , dritti verso un ritornello melenso che non porta da nessuna parte se non sotto le coperte. E pensare che con le note iniziali di " Addiction " mi è sembrato quasi di intravedere una bolla d' aria, in realtà era uno spartito Motorhead, farcito da melodia punk scaduta da qualche giorno. Il disco, ve lo dico in amicizia, non decollerà mai, e io potrei continuare a parlarvi di quanto sia scontata questa roba. Ma non lo farò, me lo ha chiesto in sogno un certo Biff Malibù.

venerdì 26 ottobre 2007

The Hydromatics / Earth is shaking [ Suburban records ]

Io posseggo Powerglide, il precedente albo della band e me ne vanto.
Non sono nè mai sarò un feticista materialista attaccato ai dischi di difficile reperibilità, ma una mattina svegliandomi, mi accorsi che un pacco ai piedi del mio letto conteneva quasi tutto il catalogo dell' Italiana Freakshow records. Inizialmente esclamai: Yeaahh ! ma poi mi riaddormentai, ero in ferie. Ora, voi penserete che quel pacco mi fu spedito da un fantasma, visto che la Freakshow records era già defunta all' epoca, invece quel pacco suggellò un' amicizia che dura tutt' ora. Gli Hydromatics io li ho conosciuti così, apprezzando in primis chi, con notevoli sforzi volle prepotentemente per l' Italia questa produzione, anche se poi le cose non andarono propriamente bene. Oggi Scott Morgan detto anche l' uomo dei mille progetti ( Rationals , Sonics rendezvous band etc etc ) rimette in piedi l' idrovortice con una telefonata alla Suburban records e tanta grinta. Come nelle precedenti prove il suono della band viaggia attraverso un cavo elettrico che va da Detroit ad Amsterdam, scuotendo le fondamente al proprio passaggio. Apre le danze " Standin' at the juke ". Primo ascolto e salti giù dalla sedia, chiedendoti se in realtà gli Hellacopters invece di sciogliersi abbiano deciso di tornare sotto falso nome e riproporre il loro repertorio degli albori ma con più coscienza dei loro mezzi. " Streets of amsterdam " e " Funball" se possibile alzano la posta in gioco, puntando tutto sulla macchina più scassata e sferragliante, vincendo. Notevoli anche le cover , " All down in line " ( Stones ) e Baby jane ( Otis Clay ). Se ne capite qualcosa di rock, questo disco ce l' avete già in tasca.
Nulla da aggiungere, se non due parole: Comprare e ascoltare.

sabato 30 giugno 2007

Lucifer star machine - Fire in your hole [Noisemaker]

Dio benedica le label indipendenti, ogni tanto va detto. In questo caso tanto di cappello ai tedeschi della Noisemarker, misconosciuta label che produce debutti come Fire in your hole, lo amate già dal titolo vero? Lo sapevo. Apparte moniker, copertina e via discorrendo, questi Lucifer Star Machine posseggono tutti crismi per far(ci)mi andare giù di testa. Le Chitarre abrasive e i richiami di strada, quelli punk e hardcore, si intrecciano a certe ritmiche dei maestri Motorhead e al rock'n'roll scandinavo, "Disco Hard-on" ( Disco Erezione ) ne è la prova con i suoi vocalizzi Biff Mlibuiani ( Gluecifer ) . Un hard-punk che si fa anthem in "Rock'n'roll ghost train" , non lascia scampo in "Six great way to die" e nella piu melodica "Return of voodoo". Se le voci sono giuste il secondo albo sarà prodotto da Nicotine records, un bel salto di qualità non trovate? Fire in your hole è una bomba, alzate il livello di testosterone, ora!

venerdì 15 luglio 2005

Gimmies - Phonic souls [ Dionysus ]

Più che Stooges direi Radio birdman, certamente Teengenerate ma con le chitarre griffate Hellacopters.
La recensione la chiuderei qui, infondo due righe bastano per dire che questi Giapponesi sono la progenie di Supershitty to the max! nonchè le benvenute forze fresche che il rock trangugia ciclicamente, lasciandole macerare nell' oscurita del proprio stomaco. Il rock si nutre di dischi come "Phonic souls" , respira. Io me li immagino quelli della Dionysus ricevere per posta il demo di questi rocker orientali, stipato dentro un pacco approssimativo, li vedo poi uscire dalle loro stanze con i capelli dritti ed elettrizzati dopo l'ascolto.La solita vecchia storia, il solito vecchio e inarrestabile stimolo che porta dei ragazzetti a trascendere il limite del rock insipido da classifica, scegliendo qualcosa di più ruspante e allo stesso tempo nobile, sudore e sangue che scorrono sulle corde, amore e libidine nello stuprare una Gibson. Insomma,Selvaggi che coverizzano alla traccia n.5 i Radio Birdman di New race, rendendola hard rock, perchè a loro và così. Voi credete ancora al fatto che bisogna scoprire un genere nuovo ogni cinque minuti per parlare in faccia al Dio a sei corde?
Illusi.
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