Visualizzazione post con etichetta Detroit-rock. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Detroit-rock. Mostra tutti i post

sabato 22 novembre 2008

Love me nots / Detroit [ Atomic a go go ]

La "scena" Detroit-rock, se così vogliamo chiamarla, emersa negli ultimi anni, rappresenta in quasi tutta la sua interezza una sacca di ottime band di cui vantarsi se mai gli alieni venissero ad invaderci. Certamente, è l'artiglieria femminile quella sugli scudi, parlo di all female-bands ( o quasi ) da capogiro come Sirens , Demolition Doll Rods e Detroit cobras, oltre che il signor Collins ( Dirtbombs ) . La cosa ancor più interessante però, è rappresentata dal fatto che ognuna di queste band non si limita ad ostentare chessò, un' iguana famosa da quelle parti, al contrario attualizza. Queste rappresentazioni di arte urbana, sono quindi le figlie di smog e paranoia attuali, made in 2000, altro che motorcity. Prendiamo il caso di questi Love me nots. Ascoltate i primi dieci secondi della open track " Walk around them " , poco prima che la voce di Nicole Laurenne intervenga. Avete esclamato anche voi: Hey sono i Fuzztones!? Bhe, io si. Anche se poi lo scenario muta drasticamente, il vox si fa da parte ( Ma non sompare ) ed il demone di Detroit dalla testa a forma di carburatore emerge solenne. In buona forma, si potrebbe descrivere il pezzo con due semplici parole: cimitero macchine, salvo scoprire poi che si sta parlando del pensiero portante di tutto il disco. Un progetto ambizioso e non cosi semplice da inseguire, a mio modo di vedere. Insomma, abbiamo aggiunto una variante sul tema e questo va certamente a loro favore, epoi in mezzo a tutto quel fumo e puzzo di pneumatico consumato un pò di voodoo non guasta, o no?

martedì 1 aprile 2008

Dirtbombs / We have you surrounded [ In the red ]

Genio non lo è, neanche lo diventerà. Scartate anche la missione " Da Vinci " tanto neanche riesumare lo spirito dell' uomo " D' ingegno " potrebbe fare nulla per Mick Collins. Quindi basta con sta storia della fusione di stili. Non corrisponde a verità la diceria secondo la quale, se un pierino qualsiasi ( Cosa che Mick non è ) polimerizza Bo Diddley con Iggy Pop bisogna necessariamente farlo Papa. Poi vi immaginate che faccia? Un mulatto dal fisico tirato a stecca che se ne va in giro arrapato come un diciassettenne, per i bordelli più rinomati di Detroit, spacciandosi per " The Originator "? Rischia grosso. Questo per per quanto riguarda " Gli intenti ". Poi è chiaro che Mick, fin dai tempi dei Gories ci manda giù di testa con il suo rock, ma accade solo perchè egli risponde continuamente " Presente!" alle sue continue pulsioni da annoiato urbano. Niente di geniale, solo cavernicoli echi che rimbombano nella mente del Collins, sbattono i piedi, per poi eruttare passione. " We have you surrounded " forse in questo senso rappresenta il picco massimo. Personalmente, trovo nel raggio compositivo compreso tra "Ever lovin' man " e " Wrech my flow " il cuore dell' opera Dirtbombs graffiata 2008. Lasciate stare l' opener " It's not fun until they see you cry " , tanto non ha senso ( a meno che vi troviate rinchiusi in un' istituto psichiatrico mentre leggete questa recensione, e questo sarebbe lodevole da parte dei gestori dello stesso, la cultura innanzi tutto.) sbobinarsi la mente con gli stessi vagiti alienati prodotti dai barboni più teatrali della vostra città. Piuttosto ascoltate i cori " neri " di " Every lovin' man " mentre si prendono la responsabilità di impastare quella lametta punk Stoogesiana, della voce di Collins. Rhythm and blues & punk amici per la pelle. " Invisible " è un ragazzo di colore ai bordi di una strada buia, sotto all' unico lampione, mentre si fa beffe della città, ignaro e sprezzante del pericolo. " Sherlock holmes " ( Cover degli Sparks ) è il funerale del ragazzo. Dura la vita di città.

domenica 17 febbraio 2008

The Solution / Will not be televised [ Wild kingdom ]

Ed il bello è che credono di essersi sbarazzati di noi!. Ad ogni modo, non crediate che vagonate di mainstream e indie rock da copertina ci abbia cancellato dalla faccia della terra, belli, non ci vedete ma ci siamo! E ci teniamo anche continuare a farci gli affari nostri. Per chi legge attentamente questo blog impopolare, saprà che Scott Morgan è uno dei nostri. Un eroe? no. Un musicista, di quelli coerenti. Quelli che mi piace immaginare in un pub fumoso di periferia, mentre incendiano l'aria. Nel suo caso, con la Sonic rendezvous band, con i Rationals o con gli Hydromatics oppure seducendo le masse ebbre, con il Detroit soul completo di tromba e cori femminili, ( neanche fossimo ad una di quelle processioni religiose nere, colme di: Alleluya! Alleluya! ) dei Solution appunto. Senza contare, che il progetto comprende anche la presenza di un certo Nick Royale ( Hellacopters ) e che in questa seconda prova la produzione risulta impeccabile e l' appeal immutato. Vinile limitato.

lunedì 2 luglio 2007

Los Fuocos - Revolution [Go down records]

Con tutta la fuffa indie-rock che siamo costretti a sorbirci, con tutte quelle storie sull' evoluzione del rock che non portano da nessuna parte, è bello constatare l'esistenza di giovani che come me amano le sonorità della Detroit che fu, fantastico constatare che iniziano ad essere un vero esercito nostrano. I Los Fuocos , per esempio, vengono da Lodi e non inventano proprio niente (Grazie al cielo), piuttosto danno la loro versione dei fatti sul tema hard in salsa Hellacoptersiana, e lo fanno con buona personalità, mantenendo la tensione alta per tutti gli undici episodi, benedetti dall' alto dalla buona stella dei Grand Funk Railroad. Sfoggiano una cover dei Beatles "Day tripper" e Lu Silver degli Small Jackets (Altra grandissima band di casa Go down) nella traccia di chiusura "The rock empire".
Supportare.

domenica 6 maggio 2007

The Sirens / More is more

Saturazione ed ignoranza, il rock oggi sovente si muove attraverso queste due linee guida. Parlo di ignoranza riferendomi ovviamente alla " scarsa conoscenza " ma qualche volta anche alla poca intelligenza dei rappresentanti contemporanei, un bel sermone di proporzioni contenute direte, ma non è cosi. Parlo di saturazione per raccontare come il rock, non sia in realtà morto ma in un processo di malgama antecedente la costituzione di nuovi orizzonti, nuove forme, potremmo definirlo Pangea-rock made in 2000. Quindi se agli albori del decennio nasce una formazione rigorosamente femminile, dedita esclusivamente a cover di ciò che solo un testosterometro riconoscerebbe con segnali fragorosi come pure genuine rock, cosa c'è di sbagliato? Forse la vera domada è: Servirà a qualcosa tutta questa lezione di cattive maniere rock?. 2007, Via due donne e dentro due maschioni, la chiave glam rimane immutata, mentre il nuovo More is more assume per la seconda volta, le sembianze di un occhialuto professorino con il dito puntato verso la svogliatezza della scolaresca, vera spocchia di chi fa presa sulla impalpabilità odierna. Manifestazioni del passato assumono ectoplasmiche pose, spesso severe durante la lezione. Eccolo l'urlo, The Sweet salgono in cattedra impossessandosi delle sirene in Hellraiser, Inghilterra hard rock anni '70, schiaffo mattutino. 1-2-3-4 Rock'n'roll! svenimento, risveglio, nuovamente possedute! scorribande motorizzate e magliette dei Motley crue, sotto un delirio teppista in salsa Girlschool. Attenzione focalizzata sull' apparato uditivo, recepito il messaggio, la lezione può continuare a briglie sciolte, attraversando sentimenti e lacerando i muri dell' aula con evocazioni improvvise tra cui: MC5 ( High school ) Slade ( Rock'n'roll preacher ) Rock'n'roll suicide ( Bowie ) concludendo in bellezza con una traccia non menzionata in scaletta, la bellissima" Talk dirty to me " presente nell' album di debutto dei Poison. Domani i ragazzi torneranno, puntuali, chi vestito di pelle e borchiato, chi con segnali glamour in viso, segno di un' esperienza educativa.


lunedì 26 marzo 2007

Dollhouse / Royal rendez-vous

Sapete? Vorrei farvi un disegno al posto della recensione ma non sono in grado.
Bhe, comunque avrebbe come soggetto una grande diga scricchiolante, sovrastante un immenso borgo luccicante e felice. Nella mia riproduzione la diga sta per cedere travolgendo tutto, anche la cultura. Tralasciando i miei deliri artistici, Royal rendez-vous in buona sostanza è proprio questo, una cascata di riff,energia,scintille, di rock insomma! ricordate? Forse no.
Prodotto da Nick Royale degli Hellacopters, l'opera emana quel sentore dei tempi che furono ( volete chiamarlo vintage? io no! ) in grado di mobilitare la mia mente in stato di sommossa. Non curante del fatto che ogni recensore del globo ha già ben in testa al primo ascolto dove conficcare la parola " revival " in senso dispregiativo nella sua dettagliatissima recensione, io da perfetto villano desidero in questo caso invece dirvi: " Revival? Revival? Hey, ma questo è un manufatto rock! Come dovrebbe suonare??!! Dove sta il problema? " più altre noiosaggini sulla matrice del rock che neanche le mie dita hanno voglia di scrivere. Sinceramente, ve ne frega qualcosa preconcettualmente parlando, se si tratta di una sorgente rock di inizio settanta, fine sessanta? MC5? Oppure anche Led zeppelin? Stooges? Anche loro nel calderone. Quello che voglio dire è che questo è il sound, si chiama rock dall' alba dei tempi fino ad oggi. Lo riconosce qualsiasi innamorato, ed è l'unica via del godimento in mio possesso.
Come dice un amico: è sangue...puro sangue.


Related Posts with Thumbnails