sabato 1 marzo 2008

Bloodlights / Bloodlights [ Mate in germany ]

Nelle sue parole, riconosco la voglia matta di tornare ad incendiare i palchi di mezza europa, dopo la dipartita dei Gluecifer. Nella prima prova dei suoi Bloodlights c'è tutta l' adrenalina per mettere su un altro show, e divertirsi ancora come dei matti. Ma qualcuno mi deve spiegare perchè Captain Spoon abbia avuto tutta questa fretta. Insomma per dirla tutta, dimenticate i Gluecifer, e Biff Malibu' ( Che Dio ti benedica ) , pensate piuttosto ad un Punk'n' roll spesso irrobustito da chitarre heavy come da coretti melodiosi, in pratica, una barba mortale. L'opener " Where the stars don't shine " forse il miglior pezzo del lotto, risce a mantenere il tiro alto senza slegarsi troppo, anche se risulta inevitabile un immediato appunto sulla mancanza lampante di personalità e d' impatto, che per questa tipologia di rock sono tutto, comunque tranquilli le cose peggiorano. Si riparte con il riff addormentato di " Bloodlights " vagamente?! Stone age , dritti verso un ritornello melenso che non porta da nessuna parte se non sotto le coperte. E pensare che con le note iniziali di " Addiction " mi è sembrato quasi di intravedere una bolla d' aria, in realtà era uno spartito Motorhead, farcito da melodia punk scaduta da qualche giorno. Il disco, ve lo dico in amicizia, non decollerà mai, e io potrei continuare a parlarvi di quanto sia scontata questa roba. Ma non lo farò, me lo ha chiesto in sogno un certo Biff Malibù.

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