venerdì 3 agosto 2007

Beasts of bourbon / Little animals

Lo sapete meglio di me, se siete dei veri rocker cosa significhi la parola Pub, e non parlo solo della birra che vi trangugiate maledette idrovore. Oggi mi sono svegliato con in testa una sveglia e la voglia di legarmi ai miei simili, volevo andare in un pub, ascoltare rock e bermi una birra, parlare con qualche sconosciuto magari, ma erano le 8 di mattina e mi sono limitato a volare con la fantasia. Dicono che nei pub Australiani più che in qualsiasi altro posto si possa respirare quel sentore selvaggio, adiacente alla tradizione di un rock animale. Credo sia vero, del resto band come Beasts of bourbon sono le prove viventi della dipendenza del pubblico Australiano ad una pub rock scene sempre fiorente, serra calorosa per la crescita e conservazione di uno spirito, rock ovviamente. Forse sono considerati persino dagli interpreti stessi un side project perenne, ma proprio per questo capisco l' imporatnza dei Bourbon oggi. D' accordo Tex Perkins è stato ed è un riferimento per la scena Australiana ma anche lui ha viaggiato per un mare crudele e sa quanto, almeno nella terra dei canguri sia importante il calore del piccolo pubblico, prima del riconoscimento delle grandi folle, che comunque merita e non ha mai avuto.Parola chiave, Intimo dolore. Little animals nasce quindi dal desiderio di rivivere quella passione che aleggia nel richiamo nero del rock, bisogno fisico di tuffarsi in un mare abrasivo e ipnotico quanto infinito ed oscuro. Swamp-rock compatto e coeso, fiero e blues come certi desolanti racconti di quella terra, sente il veleno nelle proprie vene e lo espelle con sferzate punk di rara acidità. " I don' t care about nothing anymore " è verbo punk innestato nei riff " I told you so " rallenta ed ipnotizza mentre " Little animals " è desolazione nera.
Forse siamo giunti all' apice di questo 2007, Vi ricordate Radio Birdman l'anno scorso? ecco..
A new day of the dead.

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