Grazie al cielo il mio fratellino ha diciotto anni. Lui non è come me, non è alienato dal mondo brulicante che popola gli spazi al di fuori della mia cangiante concezione di vita rock per il rock con il rock. Lui è un rocker normale, accetta, è comprensivo, o forse è solo molto giovane. Il fatto è che quando ricevetti la sua chiamata, lui si trovava in pieno centro a Cesena, e con voce di chi ha appena trovato il primo EP originale dei Joy division per terra mi disse: " Sono in libreria, ho appena trovato un nuovo libro di Lester Bangs e adesso te lo compro " . Io pensai: " Telefonata della vita, o scherzo macabro?" Fortunatamente la prima delle opzioni era esatta. Mi ritrovai con in mano, e ci tengo a ribadirlo grazie alla Minimum fax edizioni , qualcosa di nuovo da leggere e ne ero felice, insomma come si può essere felici di non restarsene in casa il sabato sera ecco. Avevo trovato lo svago per il fine settimana, niente di più e ninente di meno. Le cose però stavano in modo diverso, molto diverso. Primo perchè anche se non leggevo Bangs da molto tempo ne avevo una voglia matta e secondo perchè lui rappresentò per me la cosa più vicina ad un idolo che si potesse immaginare per uno che trova stupida persino la parola: " Eroe di guerra " . In verità neanche Bangs fu mai un mio idolo, forse per colpa della sua scarsa igiene, di sicuro fu uno che avrei voluto come amico. Con questo libro in mano mi sentivo bene, appagato, di lettura veloce ( solo 137 pagine ) Impubblicabile stava per diventare la mia delizia del sabato pomeriggio. Mi sentii nel bel mezzo di una scala che da stupido va a disilluso, quando con avidità maniacale nello sfogliare quello che ormai era diventato uno scrigno pieno di gioielli, mi accorsi che ero al cospetto di qualcosa di immenso. Non solo il testo rappresenta: " Pagine troppo personali ed anticonformiste per trovar posto sulla stampa di allora " ma espone lo scrittore rock nei suoi momenti più veri, quelli in cui è alle prese con i propri deliri visionari più crudi e sinceri, esponendoli alla maniera di un fiume di acido ( lsd ) in piena. Molti dei pasaggi sono talmente crudi e sinceri, da riscrivere in un colpo solo le regole ( in caso ce ne fossero mai state ) del Gonzo journalism , lanciando il lettore in una spiarale di : Ma..ma..ma allora si può dire? ma si può scrivere una roba del genere e non cadere nel bidone delle ovvietà?? La risposta, inutile dirvelo è: Ovvio che si. Il testo tocca però a mio parere il picco più alto, per aggressività visionaria e fantasia cannibale nel capitolo dedicato ad Elvis dal nome : "E così sei davvero riuscito a cibarti del rè del Rock'n'roll! " nel quale vengono descritte con perizia di particolari le pulsioni del nostro eroe nei panni del rè del Rock tutto.
Per chi ha voglia ancora di leggere un capolavoro.
4 commenti:
Neppure io sapevo fosse uscito. E poichè sono filglio unico: grazie al tuo fratellino anche da parte mia.
Riferirò,ne sarà falice!
Tu corri a procurartelo!
Pensa che lo volevo comprare la settimana scorsa ma ho rinunciato per scarsità di money in tasca.
Stamattina sono andato per comprarlo ma era già finito, cazzo.
Conto di procurarmelo al più presto.
Accorrete da zio Lester!! E mi raccomando poi fate tutti un post con le vostre impressioni !! maledetti maniaci del ruock'n'ruoll !!
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