giovedì 24 gennaio 2008
Maharajas / In pure spite [ Low impact ]
Delle attuali band della Low impact avevo già apprezzato i Sewergrooves oltre ad aver attraversato nel periodo di " This condition is incurable " una malsana passione per i Maggots . Non c' era verso di togliermi dalle ossa quel riff da mummia arrapata, quello presente in " Leave me alone " , ci siamo capiti. Oggi facciamo tris! perchè finalmente con " In pure spite " anche gli svedesi Maharajas fanno il colpo della vita. Ok, è il 4 albo della band nordica ma non crediate che le altre prove siano così al disotto dell' ultimo nato, tutt' altro, solo che qui siamo di fronte alla commistione perfetta di stili, ma lo capirete ascoltandolo di cosa parlo. Chitarre Fuzz, Organ & Tambourine le armi rivestite da un unguento di classe che adottano Jens Lindberg & co, in un mix che può contare sull' aderenza ad una garage attitude mitigata dal vento del rock'n'roll nordico, quello che vede gli Hellacopters come punto massimo. Quando una band possiede nel dna la capacità di sintetizzare due stili cosi intensi e proporli nello stesso medesimo spartito, bhe bisogna solo fare una cosa, comprare il disco ed ascoltarlo finchè non si usura, per poi comprarne uno nuovo. Non azzardatevi a masterizzare un gioiello del genere, non ve lo perdonerebbe nessun dio del rock, e ne esistono diversi.
Etichette:
Garage-beat,
Recensioni 2007
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