giovedì 28 febbraio 2008
Baby woodrose / Blows your mind [ Bad Afro ]
Negli On Trial suonava la batteria, nei Dragontears suona tutt' ora chitarra, organo, percussioni e canta, ma è proprio con la sua creatura più amata, i Baby Woodrose, che il polistrumentista Lorenzo " Woodrose " ( Appunto ) consolida la summa dei propri sforzi e istinti. Anno 2001 il nostro eroe se la suona e se la canta, compiendo un vero lavoro di " Do it yourself " al cospetto del quale persino Steve ignorant impallidirebbe. Al grido di : " Scriverò cinque milioni di canzoni in trenta secondi! ", entra in studio solo, e ci rimane. Lo vedranno due o forse tre ore dopo uscire attorniato da un' aura eterea, mentre, rivolgendosi al nulla borbotta cose tipo: " Si Dio, si, te lo prometto, in futuro sarò più psichedelico"( Promessa poi mantenuta con Chasing rainbows ) . Contatta gli amici della Malleus che ai tempi erano poco più di una realtà in crescita, i quali decidono di proporgli la copertina erotico-psichedelica del secolo, lui accetta. Pubblica tutto sotto la sua Pan records ed il gioco è fatto. Fossi in lui, aprirei una rubrica televisiva dal titolo: " 1-2-3 Disco! " dove spiego come stamparsi da soli i vinili in casa mediante mistura vinilica e qualche stuzzicadente. Il disco piace, anche perchè " Caught in a wirl " possiede l'effetto dirompente di un beverone di uova, ortaggi, frutta e lsd assunto alle 6 di mattina, prima del footing. Qui, la psichedelia dei 13th Floor elevators trangugia gli Yardbirds appena usciti da un banchetto a base di Seeds e Chocolate watchband mentre tutt' attorno un coro di chitarre ruggenti reclamano l'antipasto. In " Blows your mind " schizzi di Pop ( Iggy Pop ) sporcano un tappeto sixties fino a quel momento imbrattato solamente da vino, tabacco e liquidi umani. Insomma l'opera risultò agli albori del millennio, un manufatto sixties di nuova generazione, qualcosa di nuovo suonato con riconoscenza. Mamma Bad Afro, Troppo indulgente fin ora, decide oggi di ristampare il tutto, dando la possibilità a chiunque di possedere la propria copia dell' albo. Sleeve originale Malleus sia chiaro. Non sarà certo qualche pudico stampatore Tedesco ad impedire che il tutto venga pubblicato come in origine, e poi non siam nell' era del porno?
Etichette:
Garage-psych,
Ristampe
domenica 24 febbraio 2008
Mudlarks / Mudlarks [ Gonna puke ]
E qui si potrebbe aprire un dibattito dal titolo: " Donne al potere: Per lo meno ci guadagneremmo in stile " , i Mudlarks poi ne sono la conferma. Prima con Michela, Silvia e Alice, ora solo con l' ultima, questi Vicentini si sono già fatti le ossa in giro per il mondo (All' attivo già un tour in California supportando band come Dickies ), crescendo , da cover punk band ( X Ray Spex, Avengers, Penetration nelle loro esibizioni ) a realtà personale, in possesso di un proprio linguaggio. Ora sono in quattro, Matteo ( Batteria ) Dino ( Basso ) Ale ( Chitarra ) e Alice ( Voce e Chitarra ) e stendono oscuri tappeti blues anni '50, impreziosendoli con cammei raffiguranti il volto di Lux Interior. Alice poi è quello che Exene Cervenka sarebbe stata se, nata nella città del Palladio, si fosse drogata con Blues di vecchio stampo prima della scossa punk. Innamorarsi della sua voce lasciva in " Blues drivers " avviene per inerzia, il suo passo è indolente in una rincorsa punk. " Strange days " e " Teenage time " sono perle punk-blues oscure, taglienti e sprezzanti, mentre In " The boy next door " emergono delle Demolition doll rods feat una punk sfatta, in un vicolo buio. Hey, Italiani! Spegnete Mtv Brand new, che ci pensan già in parlamento a prendervi per il culo, e fatevi un regalo, una mezz' ora di onestà, stile e classe.
Lo dico per il vostro bene.
Lo dico per il vostro bene.
Etichette:
Punk,
Recensioni 2007
venerdì 22 febbraio 2008
Nick Drake / Pink Moon [ Island ]
La signora Drake, Madre di Nick, dev' esser stata una grande donna. Una di quelle madri attente e premurose fino all' eccesso, un' entità angelica capace con il proprio amore di far fiorire la sensibilità della propria creatura. Nick appunto. In quest' ottica si possono spiegare molte delle attitudini del giovane Drake, tra cui la non trascurabile predisposizione musicale. Nicholas Rodney Drake è per me un pensiero caro, una strada parallela, non un esempio ma un' affinità, qualcosa di empatico che sento di conoscere da vicino, anche se lontano decine di anni. Ostile, di un' ostilità non presente in nessun dizionario conosciuto, qualcosa di riconducibile alla lontananza e alla diversità d' intenti e di stimoli nei confronti del mondo. Remissivo a concerti ed interviste, Nick vedeva il mondo come un universo grigio e parallelo al suo bellissimo e canginate mondo interno. La cosa che mi fa innervosire poi è il fatto che quel 25 Novembre fu trovato morto per un " Overdose " di Tryptizol, e di lì in poi fu trattato come un poeta maledetto, cosa che Nick proprio non era. Apparte il fatto che Nick non si voleva uccidere, ( l'assenza di biglietti vittimistici e la presenza di sedativi ben più potenti in casa avvalora la mia tesi ) ma secondo voi, uno che se ne esce con titoli come " Bryter layter " ( Espressione usata dai metereologi per sottolineare un cambiamento climatico in positivo, nel suo caso traducibile come " Una speranza " ) può essere lo stesso che tenta il suicidio con un antidepressivo da quattro soldi e neanche troppo potente?. No, ve lo dico io. Nick conviveva da anni con la depressione e la dipendenza da farmaci, ma non ha mai smesso di essere se stesso, e guardate che non era il tipo da melodrammi autoindulgenti. Amava parlare di Amori perduti , solitudine, innocenza e purezza ma soprattutto nei suoi testi vigeva come un' unguento la speranza in un miglioramento delle cose, qualsiasi esse siano. Ebbene si era un positivista, amante della realtà, che sottolineava sovente come una cartina tornasole umana. Pink Moon, oltre che il suo capolavoro, è proprio questo, un presagio sulla sua condizione, ( Luna rosa , luna insanguinata, presagio di sventura ) non una piangeria. Ascoltate " Place to be " e la sua alienazione, " Which will " e la sua lontananza, " Parasite " e la sua delusione, scomparite da questo mondo con Nick per qualche minuto, lo benedirete per questo.
Etichette:
Avete mai riletto i classici?
domenica 17 febbraio 2008
The Solution / Will not be televised [ Wild kingdom ]
Ed il bello è che credono di essersi sbarazzati di noi!. Ad ogni modo, non crediate che vagonate di mainstream e indie rock da copertina ci abbia cancellato dalla faccia della terra, belli, non ci vedete ma ci siamo! E ci teniamo anche continuare a farci gli affari nostri. Per chi legge attentamente questo blog impopolare, saprà che Scott Morgan è uno dei nostri. Un eroe? no. Un musicista, di quelli coerenti. Quelli che mi piace immaginare in un pub fumoso di periferia, mentre incendiano l'aria. Nel suo caso, con la Sonic rendezvous band, con i Rationals o con gli Hydromatics oppure seducendo le masse ebbre, con il Detroit soul completo di tromba e cori femminili, ( neanche fossimo ad una di quelle processioni religiose nere, colme di: Alleluya! Alleluya! ) dei Solution appunto. Senza contare, che il progetto comprende anche la presenza di un certo Nick Royale ( Hellacopters ) e che in questa seconda prova la produzione risulta impeccabile e l' appeal immutato. Vinile limitato.
Etichette:
Detroit-rock,
Recensioni 2008
sabato 16 febbraio 2008
Sick rose / Faces [ Teen Sound ]
Lavoro in una libreria. Stamattina, vuoi per il freddo o perchè di sabato nessuno ha voglia ne di leggere e neppure di comprare simpatici gadget a forma di gatto, persisteva un vuoto cosmico nella piazzetta antistante. Riconducibile solo ad una delle prime scene di 28 giorni dopo . Quindi ne approfittai per spassarmela per la rete, a caccia di nuove band e comicità a buon mercato. Questo mese la fortuna, neanche a farlo apposta, mi ride in faccia. Rumore da un bell' otto in pagella ai Baustelle, disco che già ascoltai due giorni fa, in uno dei miei tanti momenti di " Incamera più trash possibile e poi sfogati con un bell' album " ( Fatelo anche voi, l'album " buono " che sceglierete acquisterà potenza inedita ) e per i quali di solito uso i programmi mediaset. Ora, Tutti i blog dello stivale ne descrivono le lodi, ma personalmente arrivato al verso : " Ho quindici anni, programmo la mia drum machine e suono la chitarra elettrica..e spacco il culo" mi son vergognato come un cane per loro, vomitando. Dovetti portare un catino anche la postina che nel frattempo era appena entrata. La postina appunto, era entrata per lasciare un pacchetto timbrato Teen sound, come a voler dire : " Te la do io la soluzione ", e anche se non l' ha detto, secondo me l' ha pensato. Tanto per dirla alla Baustelle: " Quelli della Teen sound spaccano il culo! ". Il pacchetto conteneva la ristampa di " Faces " dei Sick rose, una tra le più sottovalutate e straordinarie band Italiche di sempre. Arrivato a casa lo testai immediatamente su di uno stereo degno di questo nome, e finalmente compresi che era arrivato il momento di far spazio fra i dischi di: Negazione, Raw power e indigesti, nell' angolino delle perle tricolori. Compatto e " koizumiano ", l'albo gode come una lucertola sotto il sole della california garage ribelle e di qualità. La voce di Luca Re è punk, indolente e graffiante, come pochi altri ( Forse solo, lo stesso Koizumi ) nel genere tutto. " Nothing to say " è da top 10 della storia del revival garage, un trionfo di Maracas, Vox , Farfisa, Tambourine e chitarre fuzz da KO. tecnico. Io ve lo do il consiglio e voi potrete anche non seguirmi, ma se il vostro negoziante di fiducia fa il servizio di usato, per questo mese, portate indietro la vostra copia di " Amen " dei Baustelle in cambio di una copia di Faces, dite che ve l'ho detto io.
You can't control me no no no
no no no.
You can't control me no no no
no no no.
Etichette:
Garage-Punk,
Ristampe
mercoledì 13 febbraio 2008
Stu Thomas / Devil & Daughter [ Bang ]
Credo sarà capitato spesso anche a voi di sentirvi svuotati come un tubetto di dentifricio spremuto, può capitare per tanti motivi, è normale . Ieri per farvi un esempio stavo ascoltando per l' ennesima volta " Heavy deavy skull lover " steso nel letto con la luce spenta, quando la puntina smise di emettere suoni senza avvisarmi. Non ero preparato. Ero intorpidito e " Terminato " come un Ghoul sfinito dal contrappasso mentre accarezza la brezza calda dell'inferno. Quindi, mangiai un panino e lessi un pò. Ma non era quel che volevo, insomma un panino con cotto e maionese non può fare nulla contro tutti quei demoni e spettri che ancora schernivano le mie meningi. Se almeno la maionese fosse scaduta, pensai, niente. Neanche un' arma batteriologica dalla mia parte. Mi sentivo perduto, mentre scorgendo con la coda dell' occhio tutti gli oggetti della mia stanza notai Stu che mi fissava come un vassallo dagli occhi a stella. Lo cacciai sullo stereo senza premura, lo volli prepotentemente, sperando chissà quali soluzioni e quali placidi mondi potesse edificare. Per carità, l'introduttiva " It's really nothing " è quello che tutti vorremmo ascoltare in una luminosa domenica mattina post-sbornia, oltre che un singolo splendido, ma non per questo fa al caso mio, non se sei in ebollizione. Con la seconda Stu fa centro! e che Dio lo benedica anche per tutte le traccie che la seguono. All' impatto con " Light & Shadow " ogni ustione viene mitigata e l' onomatopea : FFFFFFSSSSSSSShhhhhh si fa largo come un rigagnolo di fumo bianco distensivo fra tutta quella calda desolazione. Diavolo e figlia a spasso per i miei inferni, riflessivi e complici nel commentare ogni mia disgrazia ed ogni fortuna. Quasi amici miei, per una volta. Su tutto questo il signor Thomas di Melbourne e la sua voce baritona scandisono un paesaggio continuamente sconnesso e disturbato da repentine e fulminee interferenze visive raffiguranti spesso un Johnny Cash mai così padrone della vallata. Della partita anche Claire Moore ( Moodists ) Anna Burley ( Killjoy ) e Mike noga ( The Drones ).
Notturno.
Notturno.
Etichette:
Aussie-Rock,
Recensioni 2008
lunedì 11 febbraio 2008
Misty Lane #21
Mentre scrivo queste personali impressioni su quello che da qualche tempo adoro definire come " Il sacro tomo di inarrivabile completezza a zampa di elefante " , parlo con Mauro "Rillo" Giletta della Misty Lane di quando sia strana la nostra esistenza. Hey non temete, nessun discorso cosmico alla Sai Baba nè tanto meno menate tristi su quello che vorremmo dalla vita, anche perchè noi dalla vita ( E credo di parlare anche per Mauro) abbiamo tutto. Cos'è tutto? ovvio, sbobinarsi le meningi con kg di pesante e nero vinile garage - Psych - Punk e dio solo sà quale altra diavoleria, è tutto. Capito ora chi siamo? Volete continuare a leggere ? Bene, siete come noi. Del resto, anche se continuo a comprare qualsiasi rivista rock prodotta in Europa spendendo miliardi in carta stampata non sono poi così pentito oggi di consigliarvi il sacro tomo. Anche perchè, non solo non è una rivista ma non saprei proprio come definirla editorialmente. So però che ne basta una sola copia per ereggervi culturalmente e farvi risparmiare denaro. Niente più quotidiani, fumetti e libri di Tolstoj (Che non avreste capito comunque) sul vostro comodino, solo misty un paio di birre di cui una aperta ma ancora da finire, noccioline, preservativi e peli di cane se ne avete uno. In questo numero, come in tutti i numeri la buona norma rimane la coerenza, specie nella scelta delle band passate e nella commistione di quelle attuali. Insomma splendidi articoli su e Jefferson Airplane e Blues Magoos si intersecano a meraviglia con perle sommerse del mondo garage e virgulti attuali. Flaming sideburns, Killroy, Mark The Spies su tutti. La Ciliegina sulla torta vede poi a pagina 135, Roberto Calabrò intervistare Lars Krogh della Bad Afro, in occasione dei primi dieci anni dalla nascita della ormai ( A mio parere ) gloriosa etichetta. E lo sperma schizza sui muri. E poi? e poi l' immancabile raccolta omaggio questa volta dal titolo: " Today's just tomorrow's yesterday vol.4 " , che se fosse per me regalerei ad ogni angolo di ogni strada del mondo, ma che in realtà non è altro che una compilazione di quelli della Teen sound ( Cioè gli stessi di Misty che trattano cose recenti, e questo mi è stato detto da fonte attendibile ) nel tentativo di ipnotizzare il mondo al ritmo del Flower-power.
Basta col Quaalude.
Scrivete a Massimo Del Pozzo e ditegli che volete la vostra dose di liberazione.
Basta col Quaalude.
Scrivete a Massimo Del Pozzo e ditegli che volete la vostra dose di liberazione.
Etichette:
Fanzine
venerdì 1 febbraio 2008
Warlocks / Heavy deavy skull lover [ Tee Pee ]
Da anni, sommerso nel cordone degli stili ammiccanti aspettavo. Seduto, spesso steso, sempre acceso. Aspettavo qualcosa che potesse farmi sentir parte del mondo come i miei occhi lo han sempre visto. Lontano da meschinità mistificate, quasi sempre edulcorate, che mediante vampate spesso indecise attaravarsano i cuori della mia generazione. La mia passione, la mia vita, il rispetto della realtà delle cose e le sensazioni sottocutanee all' impatto, impedivano forte alla mia persona il contatto diretto con ciò che la socialità definisce come " Cultura moderna " . Oggi alzo la testa e vedo nero, vedo l' umanità straziata da sè stessa e grazie ai Warlocks possiedo una colonna sonora per tutto questo. Contemporanei come nessun' altra rock band, danno l' impressione nel nuovo " Heavy deavy skull lover " di aver la meglio agevolmente su tutta la matassa nero-pece degli istinti celati sotto kg di colore vomitevole. " Essi sono il nostro tempo " . E rido talmente forte da farmi sanguinare le mascelle, quando spesso per " Urgenza improvvisativa" vengon accostati a questo come a quell' altro filone compositivo, Senza ritegno alcuno. La copertina è magnifica, ne farei una serigrafia e la rivenderei come minimo a centomila Euro, L' attitudine è da entità superiore, il suono non teme il confronto con nulla nel creato. Volete anche che scenda nel particolare, vergognandomi anche solo nell' accostare nomi altrettanto giganti ai contemporanei Warlocks? come una televendita? Si lo farò! Perchè voi questo disco lo dovete comprare , e farò di tutto perchè il vostro negoziante si arricchisca con Heavy deavy. Bene, sono gli hawkwind ma morti nello spazio, sono i Pink floyd vestiti da Satana , Ammaliano come il primo Loop e porteranno al suicidio ogni vostro neurone salterello e pronto all' hype. La Tee Pee è la numero uno per quanto riguarda la nuova psichedelia. Qui non si smentisce e consolida il primato.
Etichette:
Psychedelia,
Recensioni 2007
Iscriviti a:
Post (Atom)