venerdì 22 febbraio 2008

Nick Drake / Pink Moon [ Island ]

La signora Drake, Madre di Nick, dev' esser stata una grande donna. Una di quelle madri attente e premurose fino all' eccesso, un' entità angelica capace con il proprio amore di far fiorire la sensibilità della propria creatura. Nick appunto. In quest' ottica si possono spiegare molte delle attitudini del giovane Drake, tra cui la non trascurabile predisposizione musicale. Nicholas Rodney Drake è per me un pensiero caro, una strada parallela, non un esempio ma un' affinità, qualcosa di empatico che sento di conoscere da vicino, anche se lontano decine di anni. Ostile, di un' ostilità non presente in nessun dizionario conosciuto, qualcosa di riconducibile alla lontananza e alla diversità d' intenti e di stimoli nei confronti del mondo. Remissivo a concerti ed interviste, Nick vedeva il mondo come un universo grigio e parallelo al suo bellissimo e canginate mondo interno. La cosa che mi fa innervosire poi è il fatto che quel 25 Novembre fu trovato morto per un " Overdose " di Tryptizol, e di lì in poi fu trattato come un poeta maledetto, cosa che Nick proprio non era. Apparte il fatto che Nick non si voleva uccidere, ( l'assenza di biglietti vittimistici e la presenza di sedativi ben più potenti in casa avvalora la mia tesi ) ma secondo voi, uno che se ne esce con titoli come " Bryter layter " ( Espressione usata dai metereologi per sottolineare un cambiamento climatico in positivo, nel suo caso traducibile come " Una speranza " ) può essere lo stesso che tenta il suicidio con un antidepressivo da quattro soldi e neanche troppo potente?. No, ve lo dico io. Nick conviveva da anni con la depressione e la dipendenza da farmaci, ma non ha mai smesso di essere se stesso, e guardate che non era il tipo da melodrammi autoindulgenti. Amava parlare di Amori perduti , solitudine, innocenza e purezza ma soprattutto nei suoi testi vigeva come un' unguento la speranza in un miglioramento delle cose, qualsiasi esse siano. Ebbene si era un positivista, amante della realtà, che sottolineava sovente come una cartina tornasole umana. Pink Moon, oltre che il suo capolavoro, è proprio questo, un presagio sulla sua condizione, ( Luna rosa , luna insanguinata, presagio di sventura ) non una piangeria. Ascoltate " Place to be " e la sua alienazione, " Which will " e la sua lontananza, " Parasite " e la sua delusione, scomparite da questo mondo con Nick per qualche minuto, lo benedirete per questo.

2 commenti:

accento svedese ha detto...

A modo suo, uno dei più grandi geni mai esistiti.

Alessandro ha detto...

E' L'ALFIERE TIMIDO, il rappresentante della musica sentita dall' interno. E' il simbolo, la via attitudinale da seguire in quest' era dominata all' immagine. Hai ragione, uno dei più grandi geni mai esistiti.

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