venerdì 7 luglio 2006
Radio Birdman - Zeno beach [Crying sun]
Sono passati venticinque anni ed i Birdman sono sempre gli stessi. No, niente di più sbagliato. Del resto, persino affrontando distrattamente il percorso tracciato dal nuovo Zeno beach risulterà impossibile a chiunque non provare quel malessere di cui il nuovo albo è letterarmente permeato. Grinta di fine settanta tramutata in dolore o meglio nella saggezza di chi possiede rughe talmente cave da poter permettersi un faccia a faccia con la vita. L'opera presenta una scrittura meno diretta, toccando mediante le liriche temi importanti e profondi, introdotti dalla splendida copertina evocativa. Zeno beach risulta nero, iperrealista, mai cinico. Certo, non mancano i pezzi maggiormente vicini al repertorio Birdmaniano degli esordi come Connected, vera sfuriata punk che non sfigurerebbe nemmeno in un disco come Living eyes, rimane però la percezione di trovarsi dinnanzi ad un lavoro molto più introspettivo dei precedenti due infuocati capostipiti dell' era punk. Un ritorno credibile e del tutto a fuoco nel quale i Radio Birdman riescono a dare l'idea di come i grandi artisti sappiano reinterpretarsi sfruttando la propria maturazione umana prima che musicale. Maestri.
Etichette:
Aussie-Rock,
Recensioni 2006
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