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Fate caso alla parola " Fast ". Presente in ben tre dei tredici titoli che compongono l' albo, racchiude in quattro lettere lo spirito di questi Lord tutti motocilcette e donne di pelle vestite. Veloce. Come la California, popolata di scattanti e mai immobili esemplari umani dotati di una spiccata mania di protagonismo ( troppi beach party e limbo challenge da spezzarsi la schiena per starsene nel letto ) . Come,
Jack " The preacher " Cavaliere . Ex
Untamed youth e organo dei
Bomboras ( Si narra che all' arrivo del ardimentoso Jack negli ultimi, qualcuno abbia deciso di cambiare aria.. ) e capace di plasmare la creatura Altamont, a propria immagine e somiglianza. Oh bhe, in compagnia dell' amico
Michael Davis ex
MC5 e
Johnny Devilla ( già con lui nei
Bomboras) ma solo in compagnia, sia chiaro. " Altamont sin ", terza prova e prima per l'etichetta Easy Action è un vero collage di influenze rock amalgamate ad un composto garage che dona loro identità. Un pò quello che fanno da McDonald's ma con molto più mestiere e passione. Non rendo l' idea? Ok, la loro intro è nientemeno che " No love lost " dei
Joy Division frullata in un vecchio moulinex con fulmini, riverberi e un lime. Va già meglio vero?. In buona forma lo starter esplode il suo colpo, i motori rombano,
" Faded black " e
" Gods & monsters " hanno una gran voglia di mandare nel burrone la vettura avversaria a suon di garage-punk. Riuscendoci. I nostri poi guidano un sidecar truccato con ogni sorta di libidine da meccanico. In
" A gun called justice " mostrano la carrozzeria aerografata
Cramps con sorriso sprezzante ed ignaro. In
" Living hell " lasciano le mani dal volante e si propongono in una mostra della propria fisicità degna solo del signor
Iggy Pop. Chiudono con
" Don' t slander me " di Rocky Ericsson.
Sento ancora la puzza di pneumatico bruciato.
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