sabato 15 marzo 2008
Toilet boys / Sex music [ Dead city records ]
La storia dei Toilet boys è la storia di una città, New York. Ecco, così avrei voluto cominciare il racconto, anche se in verità, la realtà è che i ragazzi toeletta sono quello che sarebbe stata New york, se si fosse ubicata nel bel mezzo di una sfigatissima campagna. Certamente sono e si sentono del tutto e per tutto Newyorkesi doc, e lo sono profondamente in un certo senso. Se ne accorse anche Debby Harry, che gli scelse per aprire gli show dei suoi Blondie agli albori della scena, rimanendone una fan sincera. Lo dimostra il fatto che la prima traccia dell' albo tale " Sex music " vede un intro nella quale la stessa Harry richiede un brano dei Toilet ad una radio locale. Puro supporting innamorato. Del resto questi ragazzi si fanno voler bene, se pensate che persino una band del tutto mainstream come i Red hot chili peppers se li è portati a spasso per il globo, adorandoli. A sette anni dall' ottimo " Toilet boys " licenziato dalla Masterplan, " Sex music " comprime ancora una volta su disco l' anima indomita della band. Un' entità in reggicalze tutta " New York dolls & Rock'n'roll glam ", dall' anima autonoma. Sentite il piglio di " Nothing to lose " e sballate con Miss Guy. Riaprite il CBGB'S per un attimo con " Carbona not glue " ( Ramones cover ) e ditemi se band cosi non meritano se non un successo deciso, almeno un seguito appassionato e presente. Ma oggi, 15 marzo 2008, il seguito e l' amore " di maniera " va verso altre scene , altra spazzatura, per cui se non altro, ascoltando i Toilet personalmente mi assale un orgoglio ed un rispetto genuino verso tutta la scena sommersa , che con ( forse ) inutile profitto continuo a portare avanti in questo semplice blog.
Etichette:
Punk,
Recensioni 2008
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento